Garbo e classe francese. Quindici giorni fa ho degustato un Brut 1982 Charles Heidsieck (numero 026) a Firenze durante una cena. Grande vino, poche bollicine, anzi per niente. Due giorni fa a Reims alla Maison Charles Heidsieck ho fatto vedere la fotografia della bottiglia allo chef de cave Thierry Roset, sorpreso naturalmente. Il giorno dopo Thierry e la presidente di Charles Heidsieck, Cécile Bonnefond, non dimenticata protagonista qualche stagione fa, del rilancio in rosa di Veuve Clicquot, uno dei marchi del lusso di LVMH, mi hanno sorpreso e commosso a loro volta stappando un magnum 1982 (numero 0411) di Charles Heidsieck. Grande vino e qualche bollicina in più, colore carico quasi ambrato, sentori di pasta di panettone, amaretto, dattero, fico e distillato da lungo invecchiamento. Vino da meditazione, grande ambasciatore per questa Maison che da due anni scala il mondo senza urlare offrendo sul mercato una gamma di champagne superbi. Chapeau!
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sabato 12 ottobre 2013
CHAPEAU: BRUT 1982 MAGNUM CHARLES HEIDSIECK
Garbo e classe francese. Quindici giorni fa ho degustato un Brut 1982 Charles Heidsieck (numero 026) a Firenze durante una cena. Grande vino, poche bollicine, anzi per niente. Due giorni fa a Reims alla Maison Charles Heidsieck ho fatto vedere la fotografia della bottiglia allo chef de cave Thierry Roset, sorpreso naturalmente. Il giorno dopo Thierry e la presidente di Charles Heidsieck, Cécile Bonnefond, non dimenticata protagonista qualche stagione fa, del rilancio in rosa di Veuve Clicquot, uno dei marchi del lusso di LVMH, mi hanno sorpreso e commosso a loro volta stappando un magnum 1982 (numero 0411) di Charles Heidsieck. Grande vino e qualche bollicina in più, colore carico quasi ambrato, sentori di pasta di panettone, amaretto, dattero, fico e distillato da lungo invecchiamento. Vino da meditazione, grande ambasciatore per questa Maison che da due anni scala il mondo senza urlare offrendo sul mercato una gamma di champagne superbi. Chapeau!
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