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martedì 20 maggio 2014
SIDDURA, COME CRESCE LA VIGNA NEL BOSCO
Crescono gli ettari di vigna in questo bosco della Gallura, tra strade che un anno fa non esistevano e piante di mirto e ginestre spontanee di rara bellezza. E' il lavoro della cantina Siddùra voluta da Nathan Gottesdiener, tedesco di origine, per sei mesi all'anno in Sardegna, suo luogo deputato al buon ritiro. Dalla moda alla vigna il passo non è facile, ma qui va premiata la forte attrattiva che la Gallura incontaminata ha esercitato su questo gruppo di uomini. Gli ettari sono passati da 4 a 19 e sono ancora in aumento. Le vigne di Vermentino, Cannonau e Cagnulari rivelano potenzialità sorprendenti di vitigni autoctoni. Una valle a forma di sella, che in sardo si traduce in Siddùra, il nome della cantina appunto, nel comune di Luogosanto, paesino incontaminato a circa una quarantina di chilometri da Olbia. Teatro dove Massimo Ruggero, l'enologo Dino Dino e tutto lo staff sono riusciti a offrire una connotazione sorprendente considerato che tutto questo soltanto qualche anno fa era un bosco impenetrabile di circa duecento ettari (vedere post del 22 maggio 2013). Il Vermentino in questo momento cattura attenzione e aspettative con le etichette Spèra e Maìa, mentre tra i rossi Bàcco è la grande scommessa dell'autoctono Cagnulari che si avvale di uve provenienti da vecchie vigne allevate ad alberello con almeno quarant' anni di vita. Un rosso che matura in botti grandi di rovere e rivela al naso sentori di china, tostatura, frutta rossa matura.
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