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martedì 1 luglio 2014

VEUVE CLIQUOT, SFILA LA CAVE PRIVEE








La collezione privata dei grandi millesimi di Veuve Cliquot va in scena con una prima trance di annate: 1990 (rosé), 1989 (blanc), 1982 (blanc), 1979 (rosé). Un atto che segue quello inaugurato dallo chef de cave Dominique demarville nel 2010 per celebrare il bicentenario del primo Millesimato della Maison. I millesimi della cave privée sono stati degustati con i piatti della chef Cristina Bowerman che ha aperto la degustazione con tartare di filetto di manzo con arancia, capperi, tobiko, salsa al wasabi e microverdure.






"Anno benedetto dagli Dei il 1990", enologicamente parlando, secondo Cyril Brun, winemaker della Maison. Se questo Rosé può apparire classico, "vorrei un classico così ogni anno", ha aggiunto l'enologo. Il 1990 dal colore ramato carico si è presentato con note leggermente ossidate, ferrose. Vino di struttura e buona complessità. Profumi di cognac a seguire. Ne esistono 6400 esemplari.



I Blanc della collezione privata, nelle annate 1989 e 1982, hanno spina dorsale frutto della presenza consistente del Pinot Noir. Per l'89 il 67 per cento (il restante è Chardonnay), mentre per l'82 i due terzi sono rappresentati dal Pinot Noir. Meno bollicine rispetto al '90 per l'89 che sprigiona ricchezza e persistenza. Opulento, vinoso, con sentori di frutta secca e zafferano. Entrambi questi champagne sfoggiano mineralità ben bilanciata e tracce gessose del terroir di Champagne. Finezza, l'82 esprime note di frutta secca, cacao, buccia di arancia amara. (Disponibilità di 7799 bottiglie per l'89 e 5362 per l'82). Il 1979 accarezza il mito. Si fa un passo indietro di 35 anni per questo Rosé che si avvale di un 19 per cento di vini rossi di Bouzy. Si tratta di un vino, l'effervescenza è quasi un ricordo. Il ruolo centrale del Pinot Noir. Elegante, fresco, composto. Note di cannella, lieve speziatura. Finale di carattere. Appena  2855 esemplari. Onore al tempo di questo millesimo.






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