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venerdì 29 aprile 2011

CONFIDENTIAL WINE






Luca Gardini
Sommelier, campione del mondo 2010







Il Passito di Pantelleria Abraxas, prodotto con passione e dedizione dall’Onorevole Calogero Mannino, è senza dubbio un fuoriclasse tra i vini dolci italiani e si distingue da qualunque altro prodotto della stessa tipologia per unicità e gusto.


ABRAXAS PASSITO DI PANTELLERIA 2008

"Già dal colore se ne intuisce la stoffa: ambra lucente con riflessi buccia d’arancia. Il naso ampio e fine offre aromi di albicocca disidratata, confettura di pesche e  zagare. Aprendosi svela note di marsiglia, cappero essiccato e macchia mediterranea, con chiusura di noce moscata e confetto. Al gusto avvolgente e cremoso, interessante l’equilibrio tra la nota acida e sapida, con richiami di arancia candita e tocchi iodati".


DOVE COME QUANDO


Abraxas srl
Vigne di Pantelleria
Contrada Kuddia Randazzo
Pantelleria (Tp)
Tel. 091 6116832
www.abraxasvini.com

Produzione: 100.000 bottiglie
Ettari di vigna: 26

Passito Abraxas 2008
Bottiglie: 12.000
Prezzo in enoteca: euro 32
Vitigno: Zibibbo (Moscatello d'Alessandria)

giovedì 28 aprile 2011

RIBELLA STREGATA DA UNA ARANCIA DOP


LA RIVINCITA DEGLI AGRUMI SICILIANI di Claudia Santoro

Passeggiando tra le strade di Ribera ogni angolo ricorda l’arancia bionda DOP, emblema della città. Vestita d’arancio, la cittadina della provincia di Agrigento, in Sicilia, promuove a 360 gradi il prodotto agricolo che da sempre la caratterizza come la “città delle arance” nel mondo. E quest’anno, con l’impegno del Consorzio di Tutela dell’arancia di Ribera DOP, celebra il riconoscimento di Denominazione d’Origine Protetta, ottenuto a febbraio 2011, con un evento: Riberelladays dal 29 aprile al primo maggio. “Siamo una piccola, ma importante e strategica realtà agrumicola nel panorama nazionale e mondiale. 6000 ettari di agrumeto, 3.500 piccoli produttori, 14 centri di lavorazione. Abbiamo iniziato costituendo il Consorzio di tutela nel 1994 e il marchio di qualità Riberella, che ha, ormai grazie ai nostri operatori e produttori, una identità e riconoscibilità nei principali mercati, che molti operatori di altre realtà agrumicole ci invidiano - spiega Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio di Tutela dell’arancia di Ribera DOP - La DOP, riconosciuta a febbraio, è un ulteriore garanzia di qualità e riconoscibilità che ci permetterà, di entrare a far parte del circuito dei prodotti di qualità tutelati a livello europeo, di avere una migliore presenza nel mondo della comunicazione e un maggior interesse da parte degli operatori e consumatori che già da due anni richiedono il nostro prodotto a DOP. Il 60% del nostro prodotto – aggiunge - è assorbito dai mercati del centro-nord Italia, il 30 % dal mercato regionale e solamente il 10% viene esportato.  Intendiamo nel prossimo futuro rafforzare la nostra capacità organizzativa e la presenza sui mercati esteri”.  Il frutto si caratterizza per un perfetto equilibrio tra gusto, aroma e profumo ed è facilmente riconoscibile per il caratteristico ombelico interno, più pronunciato nelle varietà Brasiliano e Washington Navel. La buccia, di colore arancio intenso, nasconde una polpa bionda e zuccherina dalla consistenza particolarmente delicata. L’arancia di Ribera DOP, però, non è l’unico agrume siciliano ad aver ricevuto un importante riconoscimento. Fabio Moschella, presidente del Consorzio, nell'immagine, mostra con orgoglio il limone di Siracusa, noto come “Femminello siracusano” e apprezzato nel mondo per il suo gusto unico e la straordinaria ricchezza di succo che ha ottenuto il riconoscimento IGP.



mercoledì 20 aprile 2011

CONFIDENTIAL WINE







Luca Gardini
Sommeilier, campione del mondo 2010







SUISASSI 2007 TOSCANA ROSSO IGT

"Luca D’Attoma si conferma uno dei miglior interpreti dell’enologia italiana e questo suo Syrah in purezza ne è l’esempio. Rubino luminoso fitto e compatto, la massa densa nel bicchiere offre aromi di frutti di bosco in confettura, cardamomo, carruba, pepe nero. Ossigenandosi emergono sfumature di mentolo, tabacco da sigaro, crema di nocciola, finendo con tocchi di macchia mediterranea e liquirizia dolce. Al palato pieno ed elegante, grande equilibrio tra la morbidezza e i tannini opulenti ma ben integrati, terminando sapido e balsamico".


DOVE COME QUANDO


Azienda vitivinicola Duemani
località Ortacavoli
Riparbella (Pi)
tel. +39 0583 975048
www.duemani.eu

Ettari di vigna: 7,5
Produzione: 25.000 bottiglie

Suisassi 2007
Bottiglie: 3500
Prezzo in enoteca: euro 60
Vitigno: Syrah


venerdì 15 aprile 2011

CONFIDENTIAL WINE








Luca Gardini,
Sommelier campione del mondo 2010









PIROMAFO 2000 IGT SALENTO ROSSO




"Che evoluzione questo Negramaro, la miglior bottiglia mai degustata per questa tipologia.  Veste granato pieno con profumi di prugna, tamarindo, fondi di caffè e tocchi animali.  Ossigenandosi emergono le note di eucalipto, macadamia, finendo con sfumature salmastre.  Al palato elegante e morbido con tannini omogenei, una lieve nota acida che sorregge il tutto con chiusura sapida e mentolata.  Che classe!"

DOVE COME QUANDO

Azienda agricola Valle dell'Asso
Luigi G. Vallone
Via Guidano, 18
Galatina (Le)
tel. 0836 561470
www.valleasso.it

Ettari di vigna: 75
Produzione: 250.000 bottiglie

Piromàfo Igt 2000
Numero bottiglie: 30.000
Prezzo in enoteca: euro 18,50
Vitigno: Negramaro

mercoledì 13 aprile 2011

LUCA GARDINI E I VINI CULT DI VINITALY







Luca Gardini,
Sommelier campione del mondo 2010 
sceglie e degusta 5 vini di Vinitaly 2011  




AMMIRAGLIA 2007, MARCHESI DE' FRESCOBALDI

"Veramente sorprendente questo Syrah dalla forte somiglianza, sia per personalità che per eleganza, ai grandi vini del Rodano in Francia e della Coonawarra in Australia. Colore rubino intenso con riflessi violacei. Bouquet: more di rovo e cassis si fondono con eucalipto e cioccolato. Ossigenandosi emergono note di coriandolo e rabarbaro, con finale iodato e salmastro. Palato vivo e intrigante, tannini opulenti ma ben amalgamati con la sapidità e il frutto con chiusura cioccolatosa".

DOVE COME QUANDO

Marchesi dè Frescobaldi
Tenuta dell'Ammiraglia
località la Capitana, 222 Montiano
Magliano (Grosseto)
tel. +39 0564 50411
www.frescobaldi.it

Ettari di vigna: 1200
Produzione: 9.000.000 bottiglie

Ammiraglia 2007
Ettari di vigna: 5
Bottiglie prodotte: 12.000
Prezzo in enoteca: euro 32
Vitigno: Syrah

ROSANETI ROSE' BRUT 2008, LIBRANDI

"Anteprima mondiale di questa versione di Gaglioppo metodo classico. Rosa scarico con riflessi rosa pastello. Al naso pesca bianca, lavanda e fiori di sambuco, chiudendo con tocchi di pepe bianco e salamoia. Al gusto bollicina elegante in cui emergono la sapidità e il frutto con ritorno di pesca e fiori bianchi".

DOVE COME QUANDO

Librandi
Località San Gennaro
S.S. Jonica 106
Cirò Marina (Crotone)
tel. +39 096231518
www.librandi.it

Ettari di vigna: 232
Produzione: 2.200.000 bottiglie

Rosaneti Rosè Brut 2008
Bottiglie prodotte: 5000
Prezzo in enoteca: euro 15
Vitigno: Gaglioppo

LALUCI 2010, BAGLIO DI CRISTO DI CAMPOBELLO

"Il miglior Grillo del Vinitaly 2011! Veste oro, riflessi di buccia di lime. Al naso un mix di melone bianco, cedro e cappero esiccato. Aprendosi lievi sfumature di muschio, timo limonato e grafite. In bocca elegante e persistente, importante sapidità  in cui ritornano le note di frutta, erbe aromatiche e la mineralità".

DOVE COME QUANDO

Baglio del Cristo di Campobello
Contrada Favarotta S.S. 123  Km 19+200
Campobello di Licata 
Agrigento
tel. +39 0922 877709
     + 39 0922 883214
www.cristodicampobello.it

Ettari di vigna: 32
Produzione: 300.000 bottiglie

Lalùci 2010
Bottiglie prodotte: 15.064
Prezzo in enoteca: euro 12
Vitigno: Grillo 


CASTELLO 2010, CANTINA DEL CASTELLO

"La vera versione tradizionale del Soave Classico. Paglierino intenso con lievi riflessi verdi. Naso: cacao, mango su uno sfondo di mandorla fresca chiudendo con nuances di fiori di tiglio e maggiorana. Al gusto fine, con l'acidità in equilibrio, con la sapidità dove risalta la nota agrumata e leggermente amarognola nel finale".

DOVE COME QUANDO

Cantina del castello
Corte Pittora, 5
Soave (Verona)
tel. 045 7680093
www.cantinacastello.it

Ettari di vigna: 12
Produzione: 130.000 bottiglie

Castello 2010 Soave classico
Bottiglie prodotte: 100.000
Prezzo in enoteca: euro 11
Vitigno: Garganega (90%)
Trebbiano di Soave (10%)


SOLITARIO 2007, LEUTA

"Che bell'espressione questo Sangiovese del cortonese. Rubino, di media intensità. Il bouquet olfattivo complesso offre richiami di fragoline di bosco, lamponi, nocciolina tostata, lievi sfumature di mentuccia, polvere di cacao, chiodi di garofano con tocchi minerali e fini. Al palato il vino esprime frutto e tannino vivo con un'elegante acidità che sorregge il tutto chiudendo sapido".


DOVE COME QUANDO


Azienda agricola Leuta
località Leuta a Pianello
Centoia di Cortona 
Arezzo
tel. +39 338 5033560
www.leuta.it


Ettari di vigna: 20
Produzione: 35.000 bottiglie


Solitario 2007
Bottiglie prodotte 2200
Prezzo in enoteca: euro 35
Vitigno: Sangiovese  

venerdì 18 marzo 2011

MARCO DE BARTOLI, DIGNITA' DI UN UOMO



di Fabrizio Carrera
direttore Cronache di gusto


Per il vino siciliano, anzi consentitemi, italiano, è un giorno tristissimo. E' morto Marco De Bartoli. Abbiamo appreso la notizia ed è un grande dolore per tutti quelli che attraverso Cronache di Gusto condividono le gioie del vino e i grandi personaggi che ci ruotano attorno. Ma Marco non ci girava attorno. Perché del vino ne ha fatto la sua principale ragione di vita. Il suo nome è legato a Marsala, al Marsala, vino tanto importante quanto ignorato. Stava male  e tutti abbiamo temuto il peggio. Che purtroppo si è verificato. Forte personalità, spigoloso, come tutti quelli che hanno carattere, Marco non era abituato ai compromessi, né cercava scorciatoie per i suoi vini di rara complessità e piacevolezza. Aveva 66 anni. Sarà allestita una camera ardente a Samperi, dove si trova la cantina, a pochi chilometri da Marsala. Mentre i funerali si terranno lunedì presso la chiesa madre. L'ho visto a dicembre per la presentazione della guida ai vini del Giornale di Sicilia. C'era un suo vino premiato. E so quante cerimonie del genere non le amasse più di tanto. Però aveva deciso di accontentarmi e di questo gli sarò grato per sempre. Si sentiva un po' a disagio, lo avvertivo. Ma era fatto così. Aquila dai voli solitari, niente stormi. Pochi mesi prima ero stato da lui in cantina. Pranzo con la sua famiglia, compresi gli splendidi nipotini, figli di Renato, a cui tocca ora dare continuità all'azienda assieme al fratello Sebastiano. Un bel pranzo. E che bevute. E che Marsala nei calici. Nella mia testa voglio lasciare questo ricordo. Quel suo sorriso ironico e distaccato. Quella capacità di raccontare il vino. Quell'amore sconfinato per la sua terra che talvolta non lo ha ricambiato. Ciao Marco. Se l'immortalità non esiste, con i tuoi vini l'hai sfiorata.


http://www.cronachedigusto.it/component/content/article/305-numero-209-del-17032011/5988-ciao-marco.html

lunedì 14 marzo 2011

LA CONTRATTO ALLA FAMIGLIA RIVETTI





Sono stato molto fortunato oggi, giornalisticamente parlando, quando ho fatto il numero di Carlo Micca Bocchino. Era in auto con Giorgio Rivetti, enologo e produttore di ottime Barbera e Barbaresco, in particolare il Gallina, da me preferito. Volevo informazioni sulla vendita della Contratto, cantina storica di Canelli, produttrice di bollicine d'autore, prima di tanti. Erano insieme e avevano, probabilmente, appena firmato la vendita.  Non ho chiesto se i milioni di euro erano 7, 8, 9, 10 oppure 11, perchè il nocciolo di questa cessione sta in un rapporto diverso. Carlo ha nella sostanza passato la mano a un amico, Giorgio, in fondo consegnando le chiavi della cantina, ma soprattutto lasciando un testimone di territorio, storia e qualità che fa onore ad entrambi. Come antichi cavalieri non hanno avuto bisogno di sguainare le spade è bastata una stretta di mano. Si sono scelti. Non credo accada tutti i giorni nelle vendite del mondo, siano esse di cantine  o condomini. L'allegria di entrambi l'ho raccolta al telefono, più disincantato Carlo, più discreto Giorgio, come nella foto qui sotto dove quasi nasconde la bottiglia da impertinente. "Continuerò con le mie figlie, Marta e Miranda, la strada della Grappa di famiglia", mi ha detto Carlo prima di passarmi Giorgio, che ricordando i suoi magnifici rossi, ha subito puntualizzato: "Alla nostra azienda mancavano bollicine d'autore, pur producendo Moscato". Semplicità disarmante, onestà astigiana. Contratto è una svolta per l'enologia italiana. Carlo è partito salvando una cantina griffata, un attimo prima di tutti gli altri. Ricordo, oltre alle bollicine, la sua Barbera Solus Ad e il Barolo Cerequio, ma porto nel cuore le cene realizzate in cantina nel nome delle grandi tavole del mondo. Una sfilata autorevole di grandi chef che in umiltà hanno accettato l'invito di Carlo e cucinato sotto le volte storiche. Per ognuno una storia, un viaggio. I salti mortali del padrone di casa per fare in modo che, oltre ai cuochi, da Parigi o dalla Spagna, arrivassero anche i loro prodotti  in tempo utile per essere serviti a tavola.  Piccoli vizi e grandi virtù che hanno contribuito a far crescer ancor di più la storia di questa splendida cantina astigiana.





DOVE COME QUANDO

Contratto
Via G.B. Giuliani, 56
Canelli
Tel. 0141 823349
www.contratto.it

Ettari di vigna: 55
Produzione: 290 mila bottiglie

La Spinetta
Via Annunziata, 17
Castagnole Lanze (At)
Tel. 0141 877396
www.la-spinetta.com

Ettari di vigna: 100
Produzione: 600 mila bottiglie



IL MIO AMARCORD
di Beppe Orsini

E' una avventura che continua. Non una vendita. Quella di Carlo Micca Bocchino nata nel 1993 con l'acquisto di questa cantina storica, affascinante, unica: la Contratto di Canelli. Sono un compagno di passeggiate, di chiacchiere infinite con l'amico Carlo nato erede, con la sorella Antonella, della distilleria di famiglia, la Bocchino. Così vicina alla Contratto da essere separata da un cancello e da pochi passi,  nella Canelli piemontese, col cuore saldo, l'aria un po' francese, il suo ponte, le storie di paese e l'orgoglio della sua gente. L'orgoglio di Carlo, l'orgoglio di appartenenza al territorio, così forte che nel 1993 acquista la Contratto, bollicine d'autore sempre annusate nell'aria e in qualche modo anche in casa, perchè tra i soci della cantina sino dalla sua nascita nel 1867, c'era un Bocchino. Mi soffermo su Carlo perchè ha portato se stesso, gusto, eleganza, misura e sensibilità e questo gli va dato merito insieme a grandi vini impostati e realizzati da Giancarlo Scaglione. Marta e Miranda, figlie di Carlo, Maddalena, figlia di Antonella hanno contribuito con la loro gioventù, in questi anni e il mio pensiero è anche per loro. "De Miranda", che è anche il nome della madre di Carlo, firma le prestigiose bollicine della maison, quelle che mancavano ai Rivetti, la famiglia che succede nella vita di questa gloriosa casa. Arriva un grande imprenditore del vino con aziende in Toscana, Sardegna, ma che nasce in Piemonte a Castagnole Lanze, sempre terra astigiana: tre maschi e una femmina, partiti trent'anni fa in una analoga avventura di successo. Faranno bene ne sono convinto, Giorgio il portavoce ha la faccia schietta di chi sa quanto vuole dalla vita e credo che continueranno il cammino. In questa cantina all'alba degli anni Duemila si sono svolte le tavole del mondo. Una sfilata di chef unici. Ricordo Nobu, Senderens, il compianto Santamaria, Ducasse e i loro piatti indimenticabili. Sulla tavola c'erano i vini Contratto, ma Carlo era arrivato con la sua premura a far servire anche le Barbere, i Baroli e le bollicine dei vicini di vigna. Una mossa di classe. Sono convinto che i Rivetti daranno continuità. Il sogno mio è che riprendano le tavole del mondo, così con un pò di nostalgia e sogghignando, potrò sedermi ancora in quella cantina.


giovedì 30 settembre 2010

GAJA: IL MERCATO AZZOPPATO

 "La crisi viene da lontano, ha colpito duro e non è colpa dei produttori se li ha colti impreparati non essendo riusciti a prevederla per tempo neppure i premi Nobel dell’economia.
Il consumatore, di fronte alla riduzione del potere d’acquisto, ha abbassato anche la soglia del desiderio, anziché acquistare le eccellenze si è accontentato del buono quanto basta,  che costa molto meno. Così dei prodotti tipici italiani a soffrire di più sono stati quelli di fascia di prezzo medio-alta.
Ha invece beneficiato della crisi il falso agro-alimentare, con parvenza italiana ma prodotto altrove, guadagnando  mercato sia all’estero che in Italia.
Cosa fare?  Sui rimedi i suggerimenti si sprecano.
-      FARE PIU’ QUALITA’: ma per vino, olio, parmigiano…  la qualità media non è mai stata così elevata.
-        PIU’ RAPPORTO QUALITA’ PREZZO: ma si sono ormai fatti diventare buoni anche i vini offerti al pubblico a due euro a bottiglia.
-        CHILOMETRO ZERO: per ora è un palliativo virtuoso. Serve a spronare i contadini a diventare piu’ intraprendenti, a confrontarsi con il mercato e aiuta i consumatori a capire di più della stagionalità dei prodotti agricoli.
-        ACCORCIARE LA FILIERA: occorre prima che i  produttori si uniscano per aggregare l’offerta.
-        PIU’ MARKETING: sono ancora troppi quelli che si vantano di non fare marketing. Diffidano della parola, le attribuiscono un significato equivoco, di trucco finalizzato alla vendita.
-        NO OGM: il divieto va invece rimosso. Piuttosto vanno educati gli agricoltori a essere piu’ responsabili e i consumatori a riconoscere e premiarne i prodotti attraverso norme di etichettatura adeguate.
-        COSTRUIRE DOMANDA: in Italia ci pensano gia’ i produttori, il sostegno pubblico  va destinato ai mercati esteri.
-        L’EXPORT DIVENTI UNA OSSESSIONE: verissimo, occorre pero’ favorire la crescita imprenditoriale.
-        PROTEGGERE I MARCHI ITALIANI sui mercati esteri, combattere le falsificazione: si può, si deve fare  di più.
Se la crisi non allenta la morsa qualsivoglia rimedio perderà di efficacia.
Resta la cronica assenza sui mercati esteri della presenza di catene di supermercati (italiani e non) capaci di valorizzare le eccellenze dell’agro-alimentare di casa nostra. Assume grande significato l’apertura di EATALY a New York avvenuta nei giorni scorsi: nella grande mela i migliori prodotti  del mangiare-bere italiano saliranno su un palcoscenico capace di esaltarne valore e immagine e costruirne domanda".

Un progetto per il futuro

 "Nella situazione di mercato attuale i più fragili sono i produttori artigiani che costituiscono la stragrande maggioranza delle micro e piccole imprese italiane. Occorrono progetti atti a proteggere e valorizzare il  lavoro degli artigiani. Da un anno la discussione s’è accesa attorno al marchio Made in Italy che vuol dire una cosa mentre il contenuto ne svela spesso un’altra. E’ una contraddizione impossibile da eliminare avendo, le aziende che hanno delocalizzato, meritoriamente contribuito all’affermazione del Made in Italy  sui mercati internazionali. 
Per gli artigiani potrebbe servire, di più, mettere in cantiere un nuovo progetto: ottenere che il prodotto TOTALMENTE realizzato in Italia abbia la facoltà (non l’obbligo) di essere contraddistinto da un logo, da un simbolo fatto realizzare dal più bravo dei  designer italiani, da affiancare,  oppure no, al Made in Italy.
Che comporti l’assunzione da parte del produttore dell’impegno (autocertificazione) di svolgere le fasi di lavorazione INTERAMENTE in Italia, con totalità di materia prima di provenienza italiana soltanto per l’agro-alimentare. Il progetto andrà sostenuto da una campagna di informazione atta a istruire  il consumatore  sul significato del simbolo.
Nel progetto vanno coinvolti non soltanto gli artigiani, ma anche le associazioni sindacali e quelle degli esercizi  commerciali: l’interesse di  proteggere il lavoro eseguito in Italia coinvolge tutti".

IL SIGNORE DI BARBARESCO

Il pensiero di Angelo Gaja è sempre un confronto stimolante per chi ama e frequenta il mondo del vino. Oltre ad essere un eccellente produttore non soltanto per i wine lovers Angelo ha saputo, tra i pochissimi e rari, diffondere nel mondo cosa potrebbe essere la qualità italiana. Naturalmente le critiche fanno parte del sano vivere e spesso l'uomo di Barbaresco ne ha subite, giustamente e ingiustamente. Resta un fatto incontrovertibile: il suo pulpito è sempre autorevole. In questa lettera di considerazioni e proposte si denota anche una vena di amarezza per quanto sta accadendo,  tuttavia ben mitigata dalla sua solita grinta. Il blog è aperto al dibattito. 


DOVE COME QUANDO


GAJA
via Torino, 18
Barbaresco (Cn)
tel. 0173635158
www.gajawines.com
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