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mercoledì 15 settembre 2010

A CENA CON IL MISTERO



Claudio Galletto
giornalista, scrittore, autore di "In nome della croce"
Viaggiatore, osservatore e appassionato delle colline dove vive e lavora.
Laureato all'Università di Torino ha effettuato studi in Scienze internazionali e Diplomatiche.

Ci racconta di un suo incontro culinario


Il segnale è il campanile. Cucina Santa Maria è lì. Chi l’avrebbe mai detto. Appartato dalle vie di passaggio, quasi nascosto di proposito, difeso com’è dalla stretta viuzza che tiene lontano le folle dei distratti. Perse tra il grigiore dell’hinterland milanese non si imbatteranno nel giallo dei suoi muri, non troveranno un sole tiepido quanto basta per riscaldare una nebbiosa e piovosa serata di novembre. Pochi passi e le campane scoccano i loro rintocchi proprio mentre appare il vecchio portone della canonica trasformata a rifugio di storia tranquillità e delizie. Chiuderlo dietro di sé significa abbandonare il traffico, la tangenziale, il rumore. Per immergersi in un locale raccolto, quasi la taverna di una vecchia cascina, governata da un possente camino. Lo contornano zucche, bottiglie, ceste di frutta e teste di aglio. L’insieme è semplice ma soprattutto non è ricercatamente bello, né ridondante. Armonioso. Sul tavolo il legno esulta, finalmente libero com’è di apparire. Nessuna tovaglia, niente che occulti le ruvide scanalature. Una mano si infila in un sacchetto accartocciato alla ricerca del pane. L’altra srotola una morbida stoffa cercando i grissini. Di fronte ai commensali la credenza di casa. Sormontata da una candela che quasi appanna la campana dei tartufi, non è certo un arredo di figura ma l’azzeccato ripostiglio delle posate.

Il taccuino di Tristan mi sorprende assorto di fronte ad un’altrettanto rustica lista, preso dall’osservare il colore povero dei fogli e dall’indecisione circa la mia cena. Mariangela, dopo il benvenuto, è pronta in cucina. E lo sformato vince la mia prima battaglia interiore. E’ una vittoria meritata. E’ meritata perché il gusto delle patate in bocca ha il suo giusto valore. Tanto che a forza di assaporare le forchettate vanno a rilento. Bis con i gnocchetti, una scorribanda “saracena” di sapori. La fortuna è anche quella di avere al tavolo un importatore di vini scelti ed un “toscanaccio” vero di Pienza. E poi c’è il dolcetto del 1992, una rarità giunta appositamente dalle vigne monferrine della Valle Cerrina per pochi eletti. Anche gli esperti al tavolo devono ammettere: non è un vino che, con o senza, il mondo sarebbe esattamente lo stesso. Anche perché è frutto del caso, cresciuto in una cantina lontana dal marasma delle tecnologie enologiche. Poi c’è uno speciale Barbera. Invecchiato? No, semplicemente “dimenticato”. La serata, invece, sarà da ricordare, almeno per la solennità degli assaggi. Non tutti i giorni capita un concentrato di “extravergine” piemontese che mescola in pochi centilitri tutta l’anima di mille ulivi. E’ tempo dei formaggi che affondano volentieri in un accompagnamento ottimale dello chef di casa. Per info chiedere a Mariangela. Confettura di pere e zenzero. E così si aprono le porte al dolce. L’istinto è stato galeotto. Mi sono innamorato al primo cucchiaio di uno zabaione, marsalato senza modestia. Tutto finisce con le bollicine, preannunciate da un vortice di dolci profumi. C’è quasi un fondo di verità dietro al “miele cotogno” che il vicino di tavolo rintraccia al primo impatto col bicchiere. Lo lasciamo alle sue analisi per visitare le “segrete” della canonica. Due ante e pochi scalini le annunciano. E qui Tristan mi presenta la sua cassaforte: il miele, le grappe, l’aceto, a scendere sino al vino. Le provviste sono al sicuro oltre che sotto terra, sotto la stessa chiesa. Non è forse tutto ciò una benedizione? La sola parete circolare dell’abside divide il paradiso del palato da quello dello spirito. Così lontani ma così vicini. Allo spegnersi delle luci, si ritorna al ticchettio della pioggia. Nell’attraversare il piccolo cortiletto le gocce diventano musicate, un melodico suono. Un attimo ancora, in silenzio. Un solo istante per gustare la magia del posto. Poi il portone si apre. E l’incanto si perde. Il parcheggio, le tapparelle, il cemento…siamo tornati nell’hinterland milanese. Senza mai esserne usciti.

DOVE COME QUANDO

Santa Maria
Vicolo Parrocchiale, 3
Canegrate - Milano
Tel. 0331414583
Menu 44-64 euro
www.cucinasantamaria.it





IN NOME DELLA CROCE - IN THE NAME OF THE CROSS






"Capita che la polvere dell'oblio seppellisca storie remote. Grandi storie, di vite esistite e di coincidenze realmente avvenute. E capita che le tracce di quel passato rimangano davanti agli occhi di tutti, per anni, decenni, ma senza essere notate. Silenziose, inerti, finchè la sorte non decide il momento." Così, lo scrittore Claudio Galletto inizia il suo viaggio nel mistero. Un mistero che corre lungo sentieri e colline del Monferrato ed è narrato col piglio del menestrello che lascia spazio a sorpresa e indagine. La presenza di tre pietre preziose si insinua lungo la storia di una famiglia importante, i Cassone. La morte lega tre donne, la nobiltà di un tempo, il Vaticano, i signori dell'epoca: Cavour, Vittorio Emanuele II, Napoleone Bonaparte.


Quest'ultimo dorme in una delle stanze della tenuta Mason nel villaggio di Guazzolo. Una casa che racchiude segreti e potere. Ancora oggi incute timore soltanto a guardarla nel suo solitario isolamento, nell'incuria e in chi del passato non sa cosa farsene. Resta la sua bellezza, sorprendente, custode della Storia che ci ha preceduto. E' il 1760 e il corteo funebre avanza lento, la contessa è immobile per sempre, il volto di cera, bello come in vita. Si avvicinano i giorni di Natale e la pietra che è posata sulla tomba incide la memoria di chi segue la sepoltura: "Laddove ieri era stato l'inizio, oggi è la fine. E domani tornerà a essere l'inizio". Il destino si incunea nella narrazione fluida dell'autore. Leggendo il dubbio tra finzione e realtà si assottiglia al limite dello scambio. Protagonisti, luoghi, miseria e nobiltà non sono tutta invenzione. Una sequenza di possibilità tiene ancorati alla scrittura, ma sono le coincidenze che fanno palpitare il cuore.




DOVE COME QUANDO

In nome della croce
Claudio Galletto
Cult Editore - Firenze
Euro 14,00
www.culteditore.it
claudio.galletto@libero.it
www.innomedellacroce.it

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