di Davide Dutto, fotoreporter
Sicilia finalmente, la solita, la diversa isola
ogni volta. Come quella donna che ami, ma che lasci ogni volta per poi
rincontrarti inesorabilmente. Prevale sempre un leggero senso di pudore
all’inizio, ma dopo il primo bacio tutto torna come prima, come se non ti fossi mai allontanato da lei, più bella che mai. Questa volta a Licata
ricomincia la mia storia d’amore, per questa terra così lontana così vicino,
così piena di contraddizioni come me. Così bastano appena pochi minuti sul
suolo siculo per rendermi conto della trasformazione in versione Montalbano:
” Pronto, Davide sono…”, aumenta esponenzialmente il prefisso “minchia…” a ogni inizio di frase, così anche quando guido o posteggio vado automaticamente in
versione siciliana. Questa volta sono “sceso” per fotografare la vendemmia
della cantina Milazzo di Campobello di Licata, per fare nuove foto ai piatti di
Pino Cuttaia, per portare giù la mostra di Sapori Reclusi a Vittoria e ritirare
quella dell’olio da Lorenzo a Chiaromonte Gulfi e in mezzo tutto quello che
posso fotografare del paesaggio. Già, ma ora sto tornando e
il rientro ha sempre il sapore di quell’ultima fetta di torta, buona, mangiata
e finita, ma ne vorrei ancora una fetta. L’amico ritrovato Lorenzo, l’amico
speciale Pino e la sua spettacolare famiglia, Giuseppina e Saverio, poi Ciccio
e la sua festa di domenica scorsa, Giovanni, Roberta, Antonio, tutti a
fare gara di accoglienza e io all’ingrasso onoro ogni invito e brindisi.
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