Ceuso, azienda siciliana di Calatafimi, non parteciperà a Vinitaly. Il forfait è dovuto all'aumento dei costi e aggiungo delle politiche sbagliate e dal pressapochismo che governa certi meccanismi fieristici italiani. La famiglia Melia è uno di quei vanti del mondo del vino, non soltanto siciliano, che in altre parti dell'universo sarebbe portato in palmo di mano. Le ragioni di questa assenza a Verona, sono oltre all'aspetto monetario diverse, non ultima la decisione dell'Istituto regionale della vite e del vino di Palermo di non organizzare alla fiera un'area espositiva con la formula "cluster". Questo avrebbe permesso a Ceuso di garantire la presenza con un costo abbordabile e contenuto. "Una rinuncia a malincuore - mi ha detto al telefono Vincenzo - ma abbiamo deciso di investire quei soldi in viaggi di lavoro per rafforzare la nostra presenza in mercati già consolidati". Una scelta quella dell'azienda che rischia di essere seguita da altri produttori. Sin dagli anni Novanta con il loro fortunato Ceuso da vigneto Custera, un blend di Nero d'Avola, Cabernet Sauvignon e Merlot i fratelli Melia hanno investito nelle potenzialità della piana di Segesta dove possedevano vigna e un baglio del 1860 magnificamente restaurato. Il risultato è l'espressione dell'uva coltivata in un terreno vocato e del vino che ne viene prodotto. All'esordio ricordo la simpatia con cui Vincenzo e Giuseppe ironizzavano sul loro vino da "chateau garage" che ha avuto come battesimo un grande dell'enologia italiana, Giacomo Tachis. Erano poco più di seimila bottiglie di qualità. Guardando a ritroso quel vino già buono è cresciuto restando fedele a qualità e bontà.
DOVE COME QUANDO
Azienda agricola Ceuso
Contrada da Vivignato
Calatafimi Segesta (TP)
Tel. +39 0924 22836
www.ceuso.it
Produzione: 150.000 bottiglie
Ettari di vigna: 50
Ceuso Vigneto Custera
Vitigni: Nero d'Avola,
Cabernet Sauvignon, Merlot
Numero bottiglie: 30 mila
Prezzo in enoteca: 32 euro
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