Non ho scritto prima della tristissima "avventura" toccata a Gianfranco Soldera e a tutto il suo vino sciupato per una vendetta o sabotaggio come si usava nei tempi bui della vita dell'uomo. Certo mi ha sorpreso questa cultura del sospetto che attanaglia ormai tutto e tutti. Su Montalcino che ancora si dimena con i suoi guai legati a "brunellopoli", al difficile rapporto che è in atto sulla gestione del disciplinare del Brunello, del territorio stesso e in ultima analisi sullo stesso Soldera "reo", secondo molti, di aver tenuto un comportamento poco lineare con quelli che sono i paradigmi del Consorzio. Ora Gianfranco, uomo venuto dall'esterno rispetto a Montalcino, nel tempo ha dimostrato che si può fare un grande Brunello, in purezza di Sangiovese, senza battere gran cassa. Uno schiaffo morale a chi nei secoli non ha capito le potenzialità della collina di Montalcino, ma un po' come è accaduto nella non cultura del mondo agricolo italiano. Ora l'episodio che è avvenuto a Case Basse fa scivolare ancora un passo indietro. Perchè se passa questa logica della vendetta, il dipendente licenziato che replica pro loco distruggendo 600 ettolitri di vino, come reazione immediata, oltre a lasciare senza parole, come nelle barzellette, ci fa pensare che nella sostanza il Far West del mondo forse non è mai finito.
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giovedì 20 dicembre 2012
CASO SOLDERA E CULTURA DEL SOSPETTO
Non ho scritto prima della tristissima "avventura" toccata a Gianfranco Soldera e a tutto il suo vino sciupato per una vendetta o sabotaggio come si usava nei tempi bui della vita dell'uomo. Certo mi ha sorpreso questa cultura del sospetto che attanaglia ormai tutto e tutti. Su Montalcino che ancora si dimena con i suoi guai legati a "brunellopoli", al difficile rapporto che è in atto sulla gestione del disciplinare del Brunello, del territorio stesso e in ultima analisi sullo stesso Soldera "reo", secondo molti, di aver tenuto un comportamento poco lineare con quelli che sono i paradigmi del Consorzio. Ora Gianfranco, uomo venuto dall'esterno rispetto a Montalcino, nel tempo ha dimostrato che si può fare un grande Brunello, in purezza di Sangiovese, senza battere gran cassa. Uno schiaffo morale a chi nei secoli non ha capito le potenzialità della collina di Montalcino, ma un po' come è accaduto nella non cultura del mondo agricolo italiano. Ora l'episodio che è avvenuto a Case Basse fa scivolare ancora un passo indietro. Perchè se passa questa logica della vendetta, il dipendente licenziato che replica pro loco distruggendo 600 ettolitri di vino, come reazione immediata, oltre a lasciare senza parole, come nelle barzellette, ci fa pensare che nella sostanza il Far West del mondo forse non è mai finito.
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