My Slow Burning Life: IN TAVOLA IL PESCE PAZZO DI VARAZZE

sabato 3 agosto 2013

IN TAVOLA IL PESCE PAZZO DI VARAZZE

di Maurizio Bonassina

“Chiuso per mare grosso”. Può succedere, a Varazze, nella trattoria “Il Pesce Pazzo” della Cooperativa Pescatori di Davide Petrini. Se il mare è in tempesta il ristorante non apre. Il pesce arriva dalla barca alla cucina: non chilometro zero, qui si parla di centimetri. Lui, Davide, l’ha pensata bella. Ex campione di pesca subacquea, apre, sul porto del paesino ligure, il suo ristorante. Merita descrivere i gesti. La barca, un piccolo peschereccio, parte la mattina. Le reti sono pronte e vengono calate. Da buon ristoratore Davide va sul posto, armato della sua esperienza con maschera, pinne e i suoi polmoni: 15/20 metri sott’acqua per dare un’occhiata, fiato permettendo, al “banco del pesce”. Pochi (nessuno) in Italia i ristoratori che possono farlo. Ma lui sorride: “Quando ero un ragazzo ho passato più tempo là sotto, che in superficie”.

“La spesa, racconta, vado a farla con la mia barca e voglio controllare di persona: quando ho fatto il pieno, un fischio, alla marinara, e si torna a casa ”. Questo il ritmo di ogni giorno. Poi a due passi dal pontile, tavoli eleganti, ben curati, personale gentile, vino buono. La magia, oltre che nella freschezza del pesce, sta nei sorrisi. Davide, dopo la giornata in mare, cucina in bella vista, sulla griglia, davanti all’ingresso. Non svaniscono il sorriso suo e quello di Zaira, la moglie. I profumi “accendono” la sera: le acciughe servite sulla carta bruna assorbente, i taglierini nel sugo di pesce, l’orata o il branzino alla griglia pescati e cucinati davanti ai commensali. Non manca il dessert, ma a quello pensa lei, la consorte: torte fatte in casa, budini freschi serviti con la grazia e la delizia dei grandi chef della televisione. Unica avvertenza: guardare il meteo prima di avventurarsi. Potrebbe essere chiuso.