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lunedì 31 marzo 2014

EXTRAVERGINE PETRALIA, TOCCO DI PRIMAVERA




Il colore è subito invitante, giallo carico con sfumature verdognole per questo olio extravergine prodotto in Sicilia, nella Valle del Belice nel triangolo tra Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna. Proprio in questo comune Girolamo Petralia produce per estrazione a freddo un limitato quantitativo di preziose bottiglie. Un olio di carattere, corposo, con note intense di foglia di carciofo e foglia di pomodoro. Un extravergine "polposo", magnifico da gustare con pane appena estratto dal forno, fave crude, barba dei frati al vapore, patate novelle o al cucchiaio per esaltarne le caratteristiche al palato. Il Petralia è realizzato in purezza, nelle ventiquattro ore successive alla raccolta, con spremitura delle cultivar Nocellara del Belice, una oliva di pezzatura grande che si avvale della Dop ed è presente sin dalla colonizzazione dei greci in questa area. Difficile da trovare sul mercato se non direttamente dal produttore.





DOVE COME QUANDO

Petralia
Olio extravergine di oliva
Prodotto da Girolamo Petralia
Partanna (Trapani)
Tel. +39 320 11 31084
Varietà: Nocellara del Belice
Estratto a freddo
Bottiglia da litri 0,50
Prezzo dal produttore: euro 9

COD E QUINOA, MIMMO SUPERSTAR A MILANO





Mimmo Di Vivo e la chef Paola Spagnuolo hanno più di una ragione per accontentare i milanesi a tavola.  E sorridere del loro show cooking in uno dei ristoranti più trendy e accoglienti della città a due passi da corso Venezia.  Il cod del mare del Nord, servito con crema di piselli, appoggiato sulla frisellina campana, spinacini scottati e olive con la viola a decorare, è un boccone da re dove la cottura è perfetta e armonica ai comprimari del piatto. Davvero una sorpresa piacevole per me che sono goloso di fish and chips e faccio chilometri per raggiugere Newport, in Galles, dove conosco un delizioso approdo sulla scogliera. Ma non è tutto, Paola, la chef, ostenta sicurezza e semplicità anche nel carpaccio di tonno siciliano, carciofi crudi, sesamo nero, ravanelli, spinacini e salsa di pomodoro secco, prima di sorprendere con la quinoa, vegetale originario del Sudamerica, preparata con funghi cardoncelli, pane secco, basilico e cialdina di riso nero. 



DOVE COME QUANDO

Mimmo Milano
Via Sirtori, 34
Milano
Tel. +39 02202 42006
www.mimmomilano.it

mercoledì 26 marzo 2014

CHAMBOLLE MUSIGNY LES AMOUREUSES 1985: 12 BOTTIGLIE FIRMATE DROUHIN A 19.600 DOLLARI




Per i più grandi amanti della Borgogna e della cantina Joseph Drouhin è stata una occasione unica. Sotheby's a New York a battuto all'asta nei giorni scorsi una sequenza di bottiglie ormai introvabili tutte certificate dal Domaine. Il botto con una dozzina di pezzi di Chambolle Musigny Les Amoureuses del 1985. Stimato 7000 dollari il lotto è stato venduto per 19.600 dollari. Sempre dell'annata 1985 le dodici bottiglie di Chambertin Clos de Beze, battute per 14.700 dollari, mentre sei pezzi di Montrachet Marquis de Laguiche del 1982 sono state aggiudicate per ottomila dollari.   






martedì 25 marzo 2014

QUEL MARCHIO ITALIA CHE NON CONVINCE




di Paolo Caciorgna, enologo

"ll.mo Ministro Martina ,


sono un Enologo che opera come libero professionista, e nello stesso tempo un piccolo produttore di vino con la mia Azienda di famiglia.
 Nei giorni scorsi ho potuto seguire il Suo intervento sul Forum di Repubblica in cui ho avuto il piacere di apprezzare la Sua preparazione.
 Mi permetto di rubarLe poco tempo per portare l'attenzione sull'argomento di un eventuale  "Marchio Italia" , da Lei proposto, sui prodotti DOP.

 In Italia, sui vini, quasi tutte le denominazioni DOC, e tutte le denominazioni DOCG hanno una fascetta, cosa che i nostri vicini francesi non hanno.

 Eppure il mondo riconosce loro la posizione di leader per la produzione di vino di qualità. In tutti i mercati occupano la fascia alta e/o altissima dei prezzi.

 E' proprio l'unica strada quella di mettere un altro bollino sulle nostre bottiglie per valorizzarle e difenderle? 




Apprezzo tutto quello che si fa per incentivare la qualità, ma credo che la strada giusta sia quella di costruire una "mentalità", una "cultura vera" della qualità, 

prima di tutto nei produttori. La qualità è qualcosa che deve far parte del DNA del produttore, di una zona e quindi di un sistema paese. 
Aiutiamo i produttori a fare il loro mestiere, liberandoli dalla burocrazia, non creandone altra. 
I produttori dovrebbero utilizzare le loro migliori energie per occuparsi appunto di produzione, dei dettagli che fanno la qualità vera, poi di marketing etc.
 Già abbiamo il nostro sistema di certificazione che ci costa tantissimo (da migliorare perchè spesso rischia di interferire sulla libera interpretazione dell'imprenditore),
 abbiamo l'obbligo di mettere delle fascette, che ci costano in termini economici, e anche estetici, perchè spesso vanno a impattare con l'immagine molto
 curata da parte di tante Aziende. Se dobbiamo mettere un ulteriore bollino, Signore aiutaci! 
Poi finisce, come in passato, che alcuni produttori bravi, a cui il mondo riconosce di fare qualità, facciano diventare i  loro vini di punta, vini IGT o da Tavola.
 A discapito dei vini a denominazione...
 Con la speranza che le mie considerazioni siano occasione di approfondimento e di riflessione, La ringrazio in anticipo per l'attenzione, La saluto cordialmente,
 e Le auguro buon lavoro".




di Angelo Gaja, produttore

"Il Ministro Martina ha detto: 'Sono maturi i tempi perché l’Italia sperimenti un marchio unico agro alimentare'. Trattandosi di sperimentazione, l’uso del marchio non può essere obbligatorio, ma soltanto su base volontaria, e comunque deve rimanere tale. L’utilizzo di un marchio dovrebbe prevedere costi a carico di coloro che ne beneficiano. Se invece i costi sono a carico dello Stato allora sarebbe opportuno comunicare la previsione di spesa per:
1) eseguire i controlli qualità;
2)promuovere la conoscenza del marchio presso i consumatori (del mondo?) con adeguate campagne pubblicitarie.
Su tutte le etichette di vino italiano l’indicazione del paese di origine ITALIA é già disciplinata per legge".

CANTINA SOMMERGIBILE A CARMES HAUT-BRION




"Sarà come una lama che esce dall'acqua", ha detto l'archistar Philippe Starck posando simbolicamente la prima pietra della nuova cantina in costruzione a Chateau Les Carmes  Haut-Brion, dieci ettari nel cuore di Bordeaux acquistati nel 2010 dal facoltoso Patrice Pichet. Le prime immagini del progetto mostrano le sembianze di una barca rovesciata appoggiata in uno degli stagni che circondano la proprietà nella AOC Pessac-Léognan nella regione delle Graves. Un progetto forte, emblematico, che ha dato vita a polemiche, ma non ha impedito a Starck e al suo collaboratore Luc Arsène-Henry, di continuare nei lavori annunciati circa un anno fa (vedere post del 19 febbraio 2013).  Cantina, stoccaggio e sale degustazioni troveranno spazio in circa duemila metri quadri di superficie calpestabile "sott'acqua". Lo stesso parco del castello durante i lavori sarà oggetto di ricollocazione dei sistemi idraulici in un gioco di fontane e laghi ornamentali.






DOVE COME QUANDO

Chateau les Carmes Haut-Brion
20 Rue des Carmes
Bordeaux (France)
Tel. +33 5 56 93 2340
www.les-carmes-haut-brion.com


"LACRIME PREZIOSE" A CHATEAU PALMER


"Come ogni anno, da novembre a marzo, la vite entra in un periodo di riposo invernale che coincide con la stagione per la potatura. I nostri team vigneto hanno già iniziato a prepararsi per il 2014 vintage. La vite è un rampicante che tenta di allungarsi verso la luce, producendo un sacco di legno. Senza potatura, un vitigno produrrebbe troppe uve che sarebbero piccole e acide. Per controllare il rendimento ed evitare maturazione irregolare, i lavoratori della vigna sono impegnati a potare al fine di limitare il numero di germogli e rafforzare il vigore della vite. La produzione controllata, le bacche prodotte sono più concentrate e, soprattutto, più mature! La potatura è un'operazione precisa, che richiede un'osservazione minuziosa dei bisogni reali di ciascun vitigno. Questo inverno le condizioni di lavoro, allo stesso tempo il futuro del raccolto e la longevità di ogni vitigno, sono necessarie per stabilire un equilibrio tra la vegetazione e la fertilità. A Chateau Palmer, l'ordine della potatura è rigorosamente determinato: abbiamo prima cominciato con Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. I vitigni più fragili vengono sempre prima di quelli più resistenti. Le giovani viti sono esposte al rischio di gelate primaverili e dunque sono potate alla fine dell'inverno. La ragione è abbastanza semplice: una potatura tardiva mette fuori la data del germogliamento e quindi limita il rischio di danni da gelo. Inoltre, nei mesi di febbraio e marzo, la linfa che giaceva dormiente durante l'inverno comincia a salire attraverso l'impianto, rendendo la vite "cry". Queste "lacrime preziose " eviteranno a qualsiasi fungo-parassita di entrare e contaminare la vite".
Palmer News





DOVE COME QUANDO

Chateau Palmer
Margaux (France)
Tel. +33 (0) 55 788 7272
www.chateau-palmer.com

lunedì 24 marzo 2014

IL SYRAH PASSITO DI ALBERTO LONGO


Non fatevi mancare questo passito ricavato da uve Syrah nella Daunia di Alberto Longo. E' un vino che rapisce. Grande versatilità. Può reggere una cena a base di formaggi erborinati e a pasta dura, culatello e foie gras, verdure di stagione cotte al vapore. E' di grande equilibrio, suadente, senza spigolature con sentori di buccia d'arancia amara, mandorla, polvere di cacao, spezie dolci. Si può degustare, in meditazione, con cioccolato nero Dolfin e pepe rosa di Provenza. Bel colpo per Alberto che nella sua tenuta Terravecchia, ancor giovane, nella Puglia del vino, raccoglie consensi positivi per tutti i vini che produce. Il Griccio è uno di questi. Sorprendente due volte per come il vitigno Syrah risponde alla vendemmia tardiva in una vigna piatta che gode però dell'influsso del vicino Gargano, del mare e del vento, prima e in bottiglia poi. 
 



DOVE COME QUANDO

Alberto Longo Terravecchia
Contrada Padulecchia
SP Lucera-Pietramontecorvino, Km 4
Lucera (Foggia)
Tel. +39 0881 539057
www.albertolongo.it
Produzione: 250.000 bottiglie
Ettari di vigna: 35

Il Griccio 2010
Vitigno: Syrah
Bottiglie: 4-6000
Prezzo in enoteca: euro 18-20



lunedì 17 marzo 2014

POMME SOUFFLE' DI DANIEL CANZIAN


Patate soffici, lardo, salsa di arancia e pepe

Preparazione


Pelare una patata e renderla quadrata di forma. Tagliare quindi a fette di 3 millimetri e asciugare tra due fogli di carta assorbente. Impostare un tegame basso con olio di oliva sino a quando le patate galleggiano, sul fuoco a 130 ° C. Friggere le patate sino a quando appaiono vesciche sulla superficie e tendono ad alzarsi verso l'alto. Togliere dal tegame, e far cadere le patate in una seconda padella di olio d'oliva riscaldato a 180 ° C. Puff, gonfieranno all'improvviso. Non bruciare. Togliere e assorbire su carta. Salare.

giovedì 13 marzo 2014

LA NUOVA VITA DEL CERASUOLO DI VITTORIA


Nel gioco degli assemblaggi il Cerasuolo di Vittoria di Gaetana Jacono ancora non convince del tutto la stessa produttrice impegnata nella ricerca del sogno in bottiglia. Compito arduo per il blend che si crea in Contrada Bidini nella Valle dell'Acate. Il prossimo passo è cambiare le percentuali di Nero d'Avola e Frappato. Da 70-30 a 60-40% in attesa che si compia quel passo decisivo per affrancare questo rosso. Le avvisaglie di quanto può essere non mancano. Un esempio è l'annata 2009 la più accattivante degustata in un lotto che comprendeva anche 1996, 2000, 2006, 2007, 2010. Nonostante l'annata piovosa, il Cerasuolo 2009 ha sfoggiato una buona trama tannica, una compostezza elegante, dolcezza di frutta rossa, armonia e un bel colore rubino. "Il meno siciliano delle annate uscite nelle ultime stagioni", ha detto Gaetana Jacono, farmacista mancata, molto orgogliosa dei vini prodotti in Contrada Bidini ormai da sei generazioni. 










Prossimo step è cercare un equilibrio più razionale tra Nero d'Avola, corposo e caratteriale e Frappato, "principe" nell'area di Vittoria, generoso e pronto a sfoggiare sentori di marasca e fragoline selvatiche di Tortona. Nel tempo si è giocato spesso con il cambio di percentuale, ma forse è giunto il momento di assestare questo vino che si fregia della Docg, su valori piu' definiti. Meno Nero d'Avola (60 per cento) più Frappato (40 per cento) potrebbe essere la strada giusta tenendo presente l'annata 2009 una delle migliori uscite dall'azienda.



Frappato come sempre convincente. Anche per l'annata 2013. Un vino che sta bene in tavola ogni giorno, note di piccoli frutti rossi, freschezza e armonia. Da accompagnare al pesce, frittura, calamaretti. Ideale in estate, leggermente fresco, sotto il pergolato. 



DOVE COME QUANDO
Valle dell'Acate
Contrada Bidini
Acate (RG)
Tel. +39 0932 874 166
www.valledellacate.it

Produzione: 450.000 bottiglie
Ettari di vigna: 100

Cerasuolo di Vittoria 2009
Produzione : 100.000 bottiglie
Vitigni: Nero d'Avola, Frappato
Prezzo in enoteca: euro 13

Frappato 2013
Produzione: 70.000 bottiglie
Vitigno: Frappato
Prezzo in enoteca: euro 8



mercoledì 12 marzo 2014

BROBLAN-CORNALIN DI GIORGIO ANSELMET



Uno dei rossi più ambiti della Valle d'Aosta enologica firmato da Giorgio Anselmet. Porta in etichetta il nome del vitigno che lo caratterizza, Broblan originario probabilmente della Borgogna, in Valle dal 1750 circa. Insieme a Cornalin e Corniola, altri due biotipi, da vita a un rosso di carattere, armonico, con note di foglia di tabacco, accenni di balsamico e cacao bianco. 



DOVE COME QUANDO

Maison Anselmet
Frazione Vereytaz, 30
Villeneuve (Aosta)
Tel. + 39 0165 904851
www.maisonanselmet.it

Broblan (Cornalin) 2005
Vitigni: Broblan 50%, Cornalin 45%, Corniola 5%
Produzione: 4000 bottiglie
Prezzo in enoteca: euro 18




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