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lunedì 28 marzo 2011

SOSTA GOLOSA NEL DORSET



Una piacevole sosta sulle strade di campagna inglesi, nel Dorset in questi giorni di primavera anticipata. Al Chetnole Inn si può gustare tre piatti e il dolce e spendere 45 sterline. Il cuoco è un creativo che utilizza prodotti allevati nell'arco di venti chilometri dal ristorante. Una ottima sorpresa la presentazione oltre alla bontà. Aperitivo normale con capesante in aceto balsamico su un letto di "celeriac" in puré. Salto i primi e segnalo i secondi: razza con alghe e capperi cotti al burro e patate novelle fritte; spettacolare formaggio di capra del Somerset, cotto al forno con marmellata di cipolle rosse e insalata verde; torta di filetto alla Guinness. Difficile scegliere, ero in compagnia di gaudenti: abbiamo preso tutto. Splenditi i puddings, cito: la Tatin servita con gelato di vaniglia e il Petit Pot al cioccolato caraibico.  Un approdo semplice dove si può pernottare, anche se la disponibilità è di tre sole camere, arredate con gusto. Da qualche settimana è aperto il negozio della fattoria dove si trovano prodotti bio. Per chi ama passeggiate a cavallo c'è l'imbarazzo della scelta. A meno di un'ora di auto le onde del mare di Lyme Regis.


DOVE COME QUANDO


The Chetnole Inn
Chetnole, Sherborne
Dorset DT9 6NU
Tel. 01935 872337
www.thechetnoleinn.co.uk

Rooms: 3
A partire da 70 sterline

Menu: 45 euro

sabato 26 marzo 2011

IL RITORNO DI FLIPOT



Ecco un ritorno del quale non ci sarà da pentirsi. Dopo una pausa di circa due anni,  Walter Eynard riprende ai fornelli del ristorante Flipot a Torre Pellice, naturalmente coadiuvato dall'immancabile Gisella. Dal 2 aprile si tornerà a parlare di cotture al fieno, alla corteccia, agli aghi di pino in un contesto che, almeno nelle intenzioni dello chef dovrebbe rispettare le caratteristiche della cucina locale. Due i menu, il primo impostato sui prodotti tipici e uno piemontese di ispirazione valligiana con la selvaggina a farla da padrone e le erbe dell'orto. Potrà scegliere, chi ha poco tempo, un piatto e un calice di vino sempre respirando la tradizione della cucina di Walter. La spesa non supererà venti euro. Walter e Gisella si sono concessi questa pausa per modo di dire perchè in questi anni hanno sempre tenuto acceso i fornelli della Crota dl'ours, un punto di riferimento di gusto a pochi metri dal loro Flipot.

DOVE COME QUANDO

Ristorante Flipot
Corso Antonio Gramsci, 17
Torre Pellice (To)
Tel. +39 0121 91236
www.flipot.com


La crota dl'ours
Via della Repubblica, 8
Torre Pellice (To)
Tel. +39 0121 953539

giovedì 24 marzo 2011

GEWURZTRAMINER, ORO DEL SUDTIROLO



Ho trascorso qualche attimo con Willi Sturz, il mago della cantina di Termeno, un robusto professionista che ha portato il Gewurztraminer, e non soltanto, su livelli di eccellenza. Gustando il Nussbaumer 2009 ho trovato un protagonista della tavola ingiustamente defilato. Un bianco, mi ha spiegato Willi, al quale negli ultimi  tempi è stato ulteriormente abbassato il residuo zuccherino consentendo così maggiore finezza e complessità. Al palato sono esaltate doti di freschezza e i profumi di petalo di rosa e timo sono bilanciati da una bella sapidità. L'annata 2009 forse è meno imponente rispetto al 2008 tuttavia è premiata una equilibrata aromaticità tipica del vitigno. L'ho degustato con l'ostrica dorata con lime del ristorante Cracco a Milano, e ammetto che mi sono concesso il bis.  L'area è quella nota tra Termeno, Cortaccia, Caldaro, oltre cinquemila ettari di vigna. Le uve sono raccolte a una altitudine che oscilla tra i 300 e 550 metri. In enoteca i prezzi partono da circa 10-12 euro per arrivare a 20. In degustazione ho avuto modo di assaggiare la selezione 2010 di Elena Walch e il 2009 di Franz Haas, già li conoscevo e non posso che ammirare il loro ottimo lavoro.     




DOVE COME QUANDO


Catina Termeno Kellerei Tramin
Weinstrasse, 144
Tramin/Termeno (Bz)
Tel. + 39 0471 096633
Tel. + 39 0471 860126
www.kellereitramin.it
www.tramin-wine.it

Ettari di vigna: 230
Produzione: 1,5 milioni di bottiglie

2-5 giugno 2011
Mostra vini di Bolzano
Simposio internazionale
del Gewurztraminer
Bolzano & Termeno
www.vinialtoadige.com

Consorzio vini Alto Adige
Via Crispi, 15
Bolzano
Tel. + 39 0471 978528



mercoledì 23 marzo 2011

LA VIA DEL LAMBRUSCO


Mi piace ricordare questo ritorno in grande stile di Christian Bellei con questa sua frase: "Mi sono regalato un sogno".  Cantina nuova, progetto semplice e concreto, per il Lambrusco che da questo momento in avanti sogna di non fallire mai più. Così le prime due etichette hanno vita in bottiglia. Il "rimosso" Lambrusco di Sorbara Doc e il Modena Spumante Doc. Quest'ultimo bollicine in onore della storia enologica di questa cantina e della famiglia Bellei, alla quarta generazione. Una storia condotta in collaborazione con la Champagne e la scuola enologica di 'Epernay, fatta di passioni, della grande determinazione di Giuseppe Bellei, e delle vigne di Riccò di Serramazzoni, dove su terreno collinare calcareo, al limitare di un bosco, il sogno ha preso consistenza. Dove in vigna sono stati utilizzati, nel tempo, cloni selezionati nella Champagne: Pinot noir, Chardonnay e Pinot Meunier e che hanno portato a ottimi risultati in bottiglia. 


Il capitolo Lambrusco, grande equivoco del vino italiano, parte dunque dalla passione di un gruppo di soci, condotto da Giorgio Angiolini, emiliano sino al midollo e dalla competenza di Christian e la cantina di famiglia, la Cantina della Volta, completamente ristrutturata e collocata da sempre nel cuore di Bomporto a dieci minuti di auto da Modena. Raccolta delle uve a mano, in cassetta, selezione esasperata, pressa Bucher Vaslin per spremiture morbide e soltanto tini in acciaio controllati digitalmente. Un piccolo gioiello per un vino destinato a far parlare di se. Il "rimosso", provato con le tagliatelle con ragù antico di maiale, rigaglie e magoncini dello chef Franco Cimini dell'Antica Osteria del Mirasole, ha messo in evidenza una bella tessitura di tannini dolci, morbidi, ricordato sentori di fragoline di bosco di Tortona, finezza e freschezza in bocca. Certo l'esordio di questo progetto ambizioso anche nell'approccio culturale, quello di aggregare produttori della zona per rilanciare, una volta per tutte, il Lambrusco, compito non facile, ha da questo momento un ottimo biglietto da visita. Una chance da non perdere. Christian non ha tuttavia potuto fare a meno di realizzare anche uno spumante Doc impiegando uve di Lambrusco di Sorbara allevate in vigne sistemate in terreni alluvionali lungo le sponde del fiume Secchia. Anche qui un bell'exploit di questo appassionato e creativo che ha messo un pizzico del suo sapere anche nella realizzazione di una nuova bottiglia, più adatta a ospitare e conservare le bollicine della maison. Bella finezza, la dolcezza dei piccoli frutti rossi di bosco, una ispirata lucentezza nelle sfumature di colore.  La strada è giusta, il progetto di carattere e Christian convinto "di poter continuare a realizzare il vino a modo mio".



DOVE COME QUANDO

Cantina della Volta
Via per Modena, 82
Bomporto (Mo)
Tel. 059 7473 312
www.cantinadellavolta.com


Ettari di vigna: 4,05
Produzione: 97 mila bottiglie



Lambrusco di Modena Spumante Doc
Bottiglie: 90 mila
Prezzo in enoteca: 15 euro

Lambrusco di Sorbara doc "Rimosso"
Bottiglie: 7 mila
Prezzo in enoteca: 13 euro


Antica Osteria del Mirasole
Via Matteotti, 17/A
S. Giovanni in Persiceto (Bo)
Tel. 051 821 273



martedì 22 marzo 2011

VICARELLO, LA SORPRESA E' IL PETIT VERDOT



Tre annate diverse nei contenuti, ma con un bel carattere per ognuna: Castello di Vicarello 2005, 2006, 2007 hanno sfilato sulla tavola del Ristorante Cracco riproponendo il felice blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot, voluto dal proprietario Carlo Baccheschi Berti.  La collina di Paganico in Toscana rivela ancora una volta le potenzialità del territorio e dei tre vigneti di proprietà. "Un vino prodotto secondo coscienza" ha detto il Signore del castello che ha scelto come winemaker Roberto Cipresso e l'agronomo Maurizio Saettini. Di fronte a una produzione ridotta di circa tremila bottiglie il 2005 ha rivelato bella finezza, i profumi classici del Cabernet Sauvignon, note balsamiche, cassis, menta, all'avvio grafite e le potenzialità del Petit Verdot. Quest'ultimo più presente nell'annata 2006 dove accanto a un tannino ruvido si sono colte note minerali e iodate. In bocca acidità corretta e una dolcezza di frutto. Personalmente il 2007 davvero sorprendente. Si tratta di un vino che è in bottiglia da qualche mese e secondo la scuderia dovrebbe restarci ancora per un bel po' di tempo. Le premesse sono particolarmente positive. Un blend già possibile a bere con una bella souplesse, note di piccoli frutti rossi, bella intensità di colore, ventaglio di erbaceo, peperone verde, menta. Teatrale e molto partecipata la presentazione del sommelier campione del mondo, Luca Gardini. In coda spazio anche al secondo vino del castello: Terre di Vico 2005 e 2006 dove la parte del leone la fa il Sangiovese in abbinata al Merlot destinato, almeno nelle intenzioni della proprietà, a farsi sempre più da parte nelle prossime annate. In questo cammino di avvicinamento il 2006 ha sfoderato carattere e la stoffa del Sangiovese.

DOVE COME QUANDO


Castello di Vicarello
Loc. Vicarello, 1
58044 Poggi del Sasso (GR)
Tel +39 0564 990447
www.vicarello.it

Produzione: 3000 bottiglie

Annata 2006
Prezzo in enoteca: 90 euro

domenica 20 marzo 2011

ALLA CORTE DELL'ETNA



Condivido l'affermazione di Andrea Franchetti sui vini dell'Etna, in particolare sulle performance del vitigno Nerello Mascalese: "L'unico territorio, insieme al Piemonte, per il quale ha senso parlare di cru". Aggiungo che, secondo me, è la vera novità di questi ultimi anni nel panorama del vino italiano. Federico Curtaz e Silvia Maestrelli, Paolo Caciorgna, Cottanera, Benanti, Marc de Grazia sono, insieme ad Andrea gli eletti dell'area intorno a Castiglione di Sicilia dove il Nerello messo in bottiglia ha saputo esprimere pulizia, eleganza, tannini morbidi, e profumi di viola, petalo di rosa accompagnati da una mineralità che un po' rimanda ai vini di Borgogna. Andrea, già noto per il valore dei vini prodotti in Toscana, alla Tenuta di Trinoro, tra Sarteano e Pienza, ha pure il merito, da qualche hanno di organizzare "Contrade dell'Etna", a Passopisciaro, indispensabile confronto tra produttori.

  
DOVE COME QUANDO




Passopisciaro
località Passopisciaro
Via Santo Spirito
Castiglione di Sicilia (Ct)
Tel. 0578267110
www.passopisciaro.com





Ettari di vigna: 30
Produzione: 40 mila bottiglie



venerdì 18 marzo 2011

MARCO DE BARTOLI, DIGNITA' DI UN UOMO



di Fabrizio Carrera
direttore Cronache di gusto


Per il vino siciliano, anzi consentitemi, italiano, è un giorno tristissimo. E' morto Marco De Bartoli. Abbiamo appreso la notizia ed è un grande dolore per tutti quelli che attraverso Cronache di Gusto condividono le gioie del vino e i grandi personaggi che ci ruotano attorno. Ma Marco non ci girava attorno. Perché del vino ne ha fatto la sua principale ragione di vita. Il suo nome è legato a Marsala, al Marsala, vino tanto importante quanto ignorato. Stava male  e tutti abbiamo temuto il peggio. Che purtroppo si è verificato. Forte personalità, spigoloso, come tutti quelli che hanno carattere, Marco non era abituato ai compromessi, né cercava scorciatoie per i suoi vini di rara complessità e piacevolezza. Aveva 66 anni. Sarà allestita una camera ardente a Samperi, dove si trova la cantina, a pochi chilometri da Marsala. Mentre i funerali si terranno lunedì presso la chiesa madre. L'ho visto a dicembre per la presentazione della guida ai vini del Giornale di Sicilia. C'era un suo vino premiato. E so quante cerimonie del genere non le amasse più di tanto. Però aveva deciso di accontentarmi e di questo gli sarò grato per sempre. Si sentiva un po' a disagio, lo avvertivo. Ma era fatto così. Aquila dai voli solitari, niente stormi. Pochi mesi prima ero stato da lui in cantina. Pranzo con la sua famiglia, compresi gli splendidi nipotini, figli di Renato, a cui tocca ora dare continuità all'azienda assieme al fratello Sebastiano. Un bel pranzo. E che bevute. E che Marsala nei calici. Nella mia testa voglio lasciare questo ricordo. Quel suo sorriso ironico e distaccato. Quella capacità di raccontare il vino. Quell'amore sconfinato per la sua terra che talvolta non lo ha ricambiato. Ciao Marco. Se l'immortalità non esiste, con i tuoi vini l'hai sfiorata.


http://www.cronachedigusto.it/component/content/article/305-numero-209-del-17032011/5988-ciao-marco.html

giovedì 17 marzo 2011

ETO'O E LA SMEG PER SOLIDARIETA'



Anche un frigorifero dipinto con i colori del Camerun può essere un pezzo unico. Come la gara di solidarietà che insieme al fuoriclasse Samuel Eto'o, la Smeg, produttrice di frigoriferi, ha deciso di correre in favore dei bambini del paese africano. Al Galà di beneficienza svoltosi al Visionnaire Design Gallery di Milano, lo speciale frigorifero è stato battuto all'asta per la raccolta di fondi da utilizzare per la costruzione di una sezione pediatrica nell'ospedale Laquintinie da Douala in Camerun. Un nobile progetto che va a integrare quello del campione di calcio già operativo con la sua fondazione benefica (www.fundacionsamueletoo.org).

DOVE COME QUANDO



Visionnaire Design Gallery
piazza Cavour, 3
Milano
Tel. 02 36512 554
www.visionnairemilano

CHE TARTARE ALLA CREDENZA


Un bell'exploit questa ricetta realizzata da Giovanni Grasso e Igor Macchia alla Credenza di San Maurizio Canavese. "Da anni ce la portiamo con noi, è passata attraverso numerosi cambiamenti di stile, mantenendo però sempre gli stessi ingredienti". Una tartare di vitello, astice e foie gras attualissima per festeggiare i vent'anni del ristorante. Chissà se cambierà ancora nei prossimi venti? Intanto godiamoci i "cambiamenti" di tutto lo staff del ristorante. Una sequenza di immagini davvero speciale per protagonisti speciali. 



Tartare di vitello, astice e foie gras

Ingredienti per la tartare: 
320 gr Carne di vitello sgrassata e snervata
Sale
Pepe
Olio extravergine di oliva

Procedimento per la tartare:
tagliare la carne al coltello e condirla con pepe e olio extravergine di oliva

Ingredienti per la composizione del piatto: 
160 Foie gras
160 gr Astice
Scalogno tritato
Aneto tritato
Sale
Pepe
Brodo di pollo
Burro
Brandy
Tuorlo d’uovo
Fiori di borragine
Sale maldon 

Procedimento per la composizione del piatto:
Scottare il foie gras in una pentola antiaderente, a metà cottura, aggiungere astice, aneto e scalogno, quindi fiammeggiare con il brandy, aggiustare di sale e pepe,  portare a cottura.
Regolare la densità della salsa con poco burro.
Spennellare un piatto con tuorlo d’uovo, quindi impiattare il foie gras, aggiungere la carne e l’astice, spolverare con sale maldon e decorare con un fiore di borragine.


mercoledì 16 marzo 2011

MARCO PIERRE WHITE ALL'ATTACCO



Marco Pierre White, nella foto di Dave Bentley, ha iniziato una guerra di cucina sparando a zero sulle capacità culinarie di Jamie Oliver.  "Lui non ha stelle, quindi per me non è un vero chef e senza stella non lo sarà mai", ha detto l'ex enfant terrible della cucina inglese. Marco di stelle ne ha avute tre e quando le ha conquistate era il più giovane cuoco nella storia della guida rossa ad ottenerle. Va notato che lo stesso Marco Pierre White, tre anni anni fa ha attaccato la guida secondo lui non più autorevole e soprattutto incoerente nella distribuzione delle stelle. A questo punto: un attacco di guerra stellare o polvere di stelle. 

TACHIS, ELOGIO ALLA CULTURA DEL VINO



Non credo affatto che l'enologo Giacomo Tachis fosse un cattivo professionista quarant'anni fa. Era già un talento e lo è tutt'ora, anche se dice di aver smesso con il suo lavoro. Ne avrebbe ragione, comunque. La cosa senza senso è che lo si debba premiare all'alba degli ottant'anni. Ricordando poi che è il creatore del Sassicaia. Appunto un sacco di anni fa. Aggiungo di tanti altri ottimi vini, a seguire, nell'ultimo periodo della sua attività professionale, dopo i trent'anni trascorsi da Antinori. Mi vengono in mente Pelago, Triskelè, Rocca Rubia, Terre Brune, Argiolas. Di un viaggio in Sicilia non dimentico la sua premura verso quello che è stato definito il Rinascimento del vino italiano a cominciare dall'isola e dal Nero d'Avola. Era la fine degli Anni Novanta. Con noi c'erano Patrick Leon, allora direttore di Chateau Mouton Rothschild, l'ex direttore tecnico di Chateau Ausone, e altri illustri viaggiatori. Andammo dai Rallo di Donnafugata, dal conte Lucio Tasca d'Almerita, Duca di Salaparuta, Pellegrino a Marsala, dai Melia del Ceuso. Preso dalla smania di salutarlo, oggi, ho chiamato Giacomo al telefono. Abbiamo ridacchiato un po', gli ho ricordato tutte le volte che sul Corriere della Sera, l'ho definito "principe degli enologi". Grande compositore di blend non ha esitato a esprimere la sua perplessità su quanto sta accadendo a Montalcino per il Brunello. Difficile governare il Sangiovese. Simpatico sul futuro del vino italiano: "Molti produttori debbono rientrare in vigna invece di trascorrere il tempo in Mercedes". Su certe etichette fortunate: "Aiutate da battaglie mediatiche insane che hanno contribuito ad alzare i prezzi in modo sconveniente. Dovranno necessariamente essere abbassati se ancora si crede di far vino". Un Tachis lucido, insomma, padrone delle proprie ore, la colazione vicino casa, all'Osteria Cinque di vino, e molte dedicate alla lettura. I classici, altra passione, da Lucrezio a Plinio. Per lui che ha collaborato con Emile Peynaud, grande enologo francese, la vigna è cultura come hanno insegnato Fenici, Greci, Etruschi: "Sostenevano che il vino ama il respiro del mare, è vero ancora oggi".  Come Galileo arguiva che "non può essere vino senza umore e luce". Filosofia e studio, professionalità ed ebbrezza del Tachis-pensiero sono condensati nel suo libro, uscito a fine anno, "Sapere di vino", viaggio pieno di gusto sulla cultura millenaria della civiltà enoica. Dove Giacomo ci regala anche le sue semplici massime di vita: "Meglio vivere poco distanti da un albero che accanto un palazzo". 






DOVE COME QUANDO



"Sapere  di vino"
Giacomo Tachis
Mondadori
Pagine 176
Euro 18


Osteria Cinque di vino
viale San Francesco d'Assisi
San Casciano Val di Pesa (Fi)
Tel. 055 8228116
www.cinquedivino.it




martedì 15 marzo 2011

AIMO E NADIA E L'UNITA' D'ITALIA



Solitamente segnaliamo menu di gusto che non superano i 50 euro, ma questa è una occasione unica a 110 euro. Vale la pena leggerlo e perchè no provarlo questo menu realizzato da Aimo e Nadia, nel loro ristorante milanese "Il Luogo", per i centocinquanta anni dell'Unità d'Italia. In tavola sino a sabato 19 marzo.


Il prologo

Omaggio a Margherita (la pizza)

La storia

Verdure (da) amare: radicchio rosso tardivo di Treviso, puntarellelampascioni,
rape rosse e taleggio della Valtaleggio al rafano con tartufo nero di Norcia

Fiocchetti di crescione e semola Senatore Cappelli
con pomodoro fresco, ricotta ovina e olio nuovo*

Capunti di grano saraceno con cozze “pelose” tarantine e fave fresche

Tonno di Carloforte alle mandorle di Avola e limoni della Costiera Sorrentina

Cosciotto di pecora (allevatore Paolo Parisi) cotta in miele di girasole di Thun

Tirami-sud: crema allo yogurt e mascarpone, biscotto al caffè
ricotta al bergamotto e capperi di Pantelleria canditi al miele

L’epilogo

Sherry Pedro Ximenes Reserva Santa Ana 1861 Emilio Hidalgo



 DOVE COME QUANDO
Il luogo di Aimo e Nadia
Via Montecuccoli, 6
Milano
Tel. 02 416886
www.aimoenadia.com
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