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giovedì 10 aprile 2014

MURIALDO E IL MONDO DEI VINTI, UNA MOSTRA


Gli scatti in bianco e nero del fotoreporter albese Bruno Murialdo sono la testimonianza del "mondo dei vinti" tratteggiato mirabilmente su carta nei racconti di Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Nuto Revelli, a dieci anni dalla morte, con il suo "Anello forte" e le donne del mondo contadino. Indissolubili. Bruno è l'ultimo epigono di quella saga che ha avuto nella campagna piemontese la sua roccaforte. Il suo racconto fotografico rappresenta un tesoro visivo, un alimento dell'anima, rispetto e forza indistruttibile per chi, oggi ha ancora la capacità di girarsi indietro e interrogare il passato. Alcune immagini, come le tre proposte, sono esposte a Palazzo Ducale di Genova sino al 4 maggio insieme a quelle di Paola Agosti e altri significativi appuntamenti culturali sull'evoluzione del cibo, nel bene e nel male. Dalle piazze del cibo alla via delle spezie, dalla cucina futurista alla fuga dalla fame nel periodo 1936-43 negli Stati Uniti documentata qui dagli scatti di grandi fotoreporter durante la recessione agricola americana dopo la crisi del 1929.

di Bruno Murialdo, fotoreporter

"Le immagini che cadono da un sogno si materializzano nello spazio della mia storia e si rivelano regalandomi il ritorno alle mie radici con i volti, i costumi, il sapore  e la nostalgia della terra. Con queste parole raccontavo a Nuto  della mia famiglia, di un padre legato alle sue origini  che ha  dovuto emigrare  nel dopo Guerra  e una madre  che  ha sofferto molto lontano dalla sua terra.  I paesi di questo Piemonte si sono spogliati di umanità,  hanno bagnato la terra di lacrime e di sudore, hanno lasciato gli affetti  e i sentimenti. Sono stati traditi dal destino “Porco “ , da una miseria  che non dava spazio alla tolleranza. Noi figli di questo mondo ci sentiamo come  sospesi tra quei ricordi e la realtà. Oggi quelle colline, quei borghi raccontano ancora quell’abbandono,  il silenzio  e il vento  nutrono la nostalgia di una voce, di una zappa, di un profumo  d’erba . Neanche più i galli ci danno il buon giorno su quelle colline senza vita. Oggi davanti a noi  rimangono queste  immagini sbiadite, fotografie che ricordano  i sorrisi, le speranze, le timidezze  di quei personaggi che hanno fatto parte della mia vita".

 





DOVE COME QUANDO
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti, 9
Genova
Tel. +39 010 5574 065
www.palazzoducale.genova.it

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