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giovedì 10 maggio 2012

CEREQUIO, I MOSCHETTIERI DI CHIARLO



Il Barolo Cerequio e la storia di una cantina, la storia di Michele Chiarlo. Vanto e orgoglio del vigneron di Calamandrana che ha voluto la sfilata dei suoi moschettieri, 2007, 2004, 2000, 1996 e della Riserva 2006. Uno dei cru storici di Langa. La sfida di un astigiano che in terra albese con i suoi nove ettari di vigna ha dimostrato cosa significa qualità, passione e conoscenza del vino.


Annata 2007 - Seppur giovane una annata diversa dagli altri Baroli in degustazione. Le promesse sono altissime, il tempo ci dirà. Austero, da grande cru, rivela una dolcezza di fondo anche se i tannini presentano qualche asperità prevista. Le note di balsamico, menta, genziana e china lasciano intendere un ottimo futuro.


Annata 2004 - Una annata classica a cominciare dalla situazione metereologica che ha contraddistinto tutta la stagione. Eleganza, freschezza, tannini setosi e note di eucalipto, lieve speziatura, liquerizia, prugna. Retrogusto lunghissimo e colore mattonato. "Questo è Barolo" ha avuto modo di dire Michele Chiarlo presentando l'annata.



Annata 2000 - Di fondo il cru Cerequio di Michele Chiarlo sfoggia sempre una elegante austerità. E' maschio, di struttura con una finezza ed eleganza che invitano alla meditazione. Questa annata è il caso.  Note di marasca, ancora l'eucalipto, menta, pepe nero, genziana, erbe aromatiche del giardino. Un grande Barolo. "Da confrontare con qualche Bordeaux", suggerisce Stefano Chiarlo, che rileva note di pino marittimo e freschezza marina nel Cerequio 2000. Bella la mineralità prodotta da marne calcaree.



Annata 1996 - Una annata particolarissima che nonostante tutto non ha sorpreso il team Chiarlo. "E' così variegato il Nebbiolo nella sua natura, che non finisce mai di sorprendere, a volte può anche deludere". Non è questo il caso dell'annata 1996. Un vino che ha sedici anni di vita. Un Barolo di stoffa e carattere, note terrose, rabarbaro, polvere di cacao. stallatico di cavallo, gudrun. Una armonia tutta da capire e gustare.



Annata 2006 Riserva - La bottiglia prodotta in occasione delle cinquanta vendemmie di Michele Chiarlo. Un bel attestato di fedeltà e passione. La sua prima bottiglia prodotta uscì nel 1956. Una limited edition di quattromila pezzi per questa Riserva. Barolo di grande armonia e complessità. Elegante con trama di tannini intraprendenti e pronti a una lunga evoluzione. Ancora le note tipiche di balsamico, tabacco, spezie e buccia d'arancia amara. Una grande stagione attende questa Riserva.

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