Avendo incontrato Richard Geoffroy, chef de cave di Dom Pérignon, per i dieci anni del ristorante Cracco e dei Dépositaires, tra le innumerevoli chiacchiere non mi sono fatto sfuggire l'opportunità di domandare che cosa ne pensava di questa uscita della Duchessa di Cornovaglia, più nota in Italia con il nome di Camilla, più che mai determinata a far riconoscere come Champagne le bollicine che da qualche stagione si producono in Inghilterra. "Talmente buone le nostre bollicine che sono champagne, perchè dunque non chiamarle champagne", avrebbe detto la nobildonna. La questione non si pone affatto. Sarebbe come se si chiamasse champagne i brut che si producono in Franciacorta o in Trentino. Dunque Richard ha spalancato gli occhi e per nulla sorpreso ha risposto: "Sono convinto che lo sparkling wine inglese sia di ottima fattura, ma non è assolutamente champagne. Negli ultimi anni c'è stata una forte volontà da parte degli inglesi di creare nuove vigne e realizzare bollicine. Devo dire che in alcuni casi il lavoro è stato svolto egregiamente e il risultato nel bicchiere davvero gratificante. Tuttavia non va dimenticato che la Champagne è una regione francese con una storia e un passato ben consolidati. Soprattutto con una produzione di bollicine riconosciuta da secoli in tutto il mondo. Un marchio che non corre rischi di nessun tipo e nessun genere. Soltanto l'idea che qualcuno possa pensare di chiamare champagne qualcosa che gli si avvicina è ridicola. Sarebbe come chiamare Rolls Royce o Ferrari un trattore".
Nessun commento:
Posta un commento