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You Make a Living from What You Get - But You Make a Life from What You Give
giovedì 21 maggio 2015
NEL NOME DI ARRU GILBERTO
Non c'è piatto che tenga e tanto meno bicchiere. Lui è Gilberto Arru cuore nobile della Sardegna a tavola. Poi giornalista, critico, commentatore, polemista accorato soprattutto quando si tratta di entrare nel cuore di un problema. E spesso il problema sono quei superficialoni che credono di sapere tutto e non pensano di aver di fronte qualcuno che potrebbe saperne più del diavolo. Il caso appunto di Gilberto che intorno al mondo del cibo si è creato una identità ben radicata nell'isola e non soltanto con i suoi archeo sapori. Che sia la Vernaccia di Oristano, la bottarga di muggine, maccarrones oppure lilleddas, Gilberto ama parlare sottovoce raccontando dettagli che mettono i brividi. Ancora: in questa isola battuta dai venti e da insenature spettacolari, fa parte dell'ecosistema, un personaggio suo malgrado, ma così indispensabile che non è possibile pensare che non compaia davanti a un piatto o una bottiglia. Gli archeosapori sono la sua pagella. Dentro è racchiuso i segreto di secoli di storia del cibo e gusto, che lui ha esplorato minuziosamente come un certosino in cerca della verità assoluta. Purtroppo, come lui stesso ammette, la strada è lunga e il lavoro non sempre facile tanto che grazie al suo carattere schietto e fermo riesce a farsi del male finendo qualche volta non compreso. Così va la vita di Arru Gilberto, sardo, che quando si muove concretamente lascia un'isola, la Sardegna, per un'altra isola, il Madagascar, dove cibo e' un termine che spaventa soprattutto i bambini che lui amorevolmente addotta, curandoli come fossero figli suoi e li fa sentire più felici sino all'ora del ritorno.
CANTINA GALLURA CON VERMENTINO E NEBBIOLO
Non c'è da stupirsi. L'enologo e direttore tecnico Dino Addis ha portato questa cantina a livelli d'eccellenza. Grande dedizione, cura, curiosità e senso di squadra trattandosi di una cantina sociale con 142 soci e 350 ettari di vigna sparsi in Gallura dove si raggiungono anche i 500 metri d'altitudine. Una storia che ha radici profonde quella della Cantina Gallura a cominciare da Lorenzo Addis, padre di Dino, che vide lungo sulle potenzialità e sviluppo della zona. Il Vermentino Genesi è il cru della Maison, 6600 bottiglie per circa 20 euro in enoteca. E' il fiore all'occhiello, fine, elegante, sentori di macchia mediterranea e pietra focaia. La novità è il Canayli da vendemmia tardiva, ultimo exploit di Dino Addis e il suo team: elegante con una dolcezza tutta mediterranea, una bella struttura e un finale fresco che fa pensare all'incedere del vento sui vigneti dell'isola. Anche per questo la Cantina Gallura ha meritato il premio di Style magazine - Corriere della Sera: il gusto, ma anche lo stile. Poi la bottiglia che non ti aspetti: il Karana da uve Nebbiolo in purezza proprio quelle utilizzate in Piemonte per dar vita a Barolo e Barbaresco. Un altro buon punto di riferimento di questa cantina.
DOVE COME QUANDO
Cantina Gallura
Via Val di Cossu, 9
Tempio Pausania
Tel. +39 079 631241
www.cantinagallura.com
Produzione: 1.300.000 bottiglie
Ettari di vigna: 350 divisi tra i 142 soci
Genesi
Vermentino di Gallura Superiore
Bottiglie: 6500
Prezzo in enoteca: euro 20
UOVO POCHE' A CALA DI VOLPE
Paese che vai uovo poche' che trovi. Nel senso che quello che vedete fotografato è l'eggs Benedict quello con la salsa olandese ovviamente rivisitato dalla cucina del ristorante dell'hotel Cala di Volpe a Porto Cervo. L'ho ordinato e ho fatto bene anche se esteticamente è migliorabile.
GRANDE FRITTO MISTO A PORTO CERVO
Se capitate in Sardegna a Porto Cervo non fatevi mancare il fritto misto che prepara la cucina del Ristorante Grill dell'Hotel Cervo sulla piazzetta con vista mare. Non vi pentirete, ma quando scegliete gli ingredienti siate pignoli con il pescato del giorno e anche se vi propongono qualche elemento congelato del giorno prima o prima ancora, non cedete. La frittura è buona comunque, ma superlativa se preparata con gamberi, totani, polipetti, gamberoni, seppie, calamari eccetera pescati il giorno stesso.
DOVE COME QUANDO
Ristorante Il Grill
Hotel Cervo
Porto Cervo
Arzachena (Olbia)
Tel. +39 0789931621
martedì 19 maggio 2015
ADRIA'-GEOFFROY INSIEME NEL BULLI-LAB
Dom Pérignon Decoding sarà
un viaggio di tre anni nel gusto e nella materia oltre ogni limite. Lo scopo sarà scoprire e
classificare l’accurata esperienza dell’innovazione, utilizzando il metodo Sapiens
della elBullifoundation per definire le caratteristiche
che rendono unico il prestigioso champagne. Dom
Pérignon ha installato il proprio laboratorio all'interno di elBullilab, a Barcellona dove il team di elBullifoundation lavora e applica
la metodologia Sapiens: così è nato il laboratorio Dom Pérignon del futuro. Lo chef de cave Richard Geoffroy e lo chef Ferran Adria' e i loro team esploreranno nuove possibilità.
venerdì 15 maggio 2015
I 250 ANNI DI HENNESSY, IL COGNAC
Un cognac celebrativo per 250 anni di storia della Maison più conosciuta al mondo. Pochi centilitri dell'Hennessy 250 Collector Blend splendono nel bicchiere che maneggia Maurice-Richard Hennessy, ottava generazione della famiglia e ambasciatore nel mondo. Sessantamila bottiglie (circa 450 euro cadauna) per tutto il pianeta il cui contenuto proviene da un primo invecchiamento di almeno dieci anni in barili conservati nella cantina della Maison che sorge lungo le sponde della Charente in una atmosfera umida e delicata. Successivamente per un altro periodo di circa dieci anni questo cognac selezione è rimasto immobile in 250 barili, appositamente calibrati, da 250 litri. L'invecchiamento delle acquaviti e dei processi di assemblaggio porta nel bicchiere sfumature ambrate e calde, toni speziati dalla curcuma allo zafferano, note di buccia di arancia amara, liquerizia, boiserie, vaniglia. Elegante, complesso, bilanciato in un gioco di alti e bassi che lo avvicinano filosoficamente alla musica classica. Un "colpo di teatro" per chi ne apprezza il carattere.
Godibile in cocktail estivi Hennessy cognac può essere mixato con frutta e spezie. L'Hennessy "Berry", lamponi, foglie di menta, lime, ginger e tre centilitri di cognac; il "Ginger", succo di lime, foglie di menta, zenzero; il "Citrus", lime e arancia; l'"Apple", scorza di limone, liquore alla mela, champagne Moet Imperial. Magistralmente serviti dai mixologist del rinnovato Excelsior Hotel Gallia di Milano.
giovedì 14 maggio 2015
PIER 52, COME VI CUCINO IL PESCE A MILANO
Resto sempre sorpreso da chi mi prepara all'insaputa l'uovo poché, la mia debolezza a tavola. Certo il 32enne Pietro Penna, cuoco salentino di solide basi, leggasi Sergio Mei, ai fornelli del rinnovato milanese "Pier 52", taglio francese nel cuore della città, non sapeva di questo particolare. Un'apertura semplice e disarmante, resa complessa dall'inserimento della bottarga accanto ad asparagi e uovo stesso cotto impeccabilmente. Avvisaglia di una cucina elegante, leggera e di grande sostanza. La ricciola cruda servita con avocado e piccola patata da un egregio risultato in fatto di gusto, ne è esaltata la freschezza del pescato che qui arriva ogni giorno.
Coppia vincente quella formata da Edi Beqja, 35 anni, di Durazzo, dalle pizzerie alla guida del "Pier 52" in tandem con Pietro Penna, cuoco determinato e motivato nella ricerca "del possibile a tavola". Una visione che si concretizza nei due piatti fotografati. Lo spaghetto nel suo fumetto con fave e tartufo nero e il dentice, la sua riduzione e il carciofo. La cucina è fatta di piccole azioni, basta poco per esaltarle.
DOVE COME QUANDO
Ristorante Pier 52
Via Pier della Francesca, 52
Milano
Tel. +39 02 3360 0400
Giorno di chiusura: sabato a pranzo
Prezzo medio (vino escluso): euro 55
RICH, L'ESTATE DI VEUVE CLICQUOT
Da qualche anno c'è la tendenza in Champagne a preparare bollicine adatte all'estate, fresche, fruttate, meno complesse di millesimi e cuvée. Veuve Clicquot ci prova con Rich, visibile nell'immagine scattata da Claudia Calegari, che da immediatamente il senso di vacanza, colore, frutta. Una bolla per la mixologia approntata appositamente dallo staff dello chef de cave della Maison, Dominique Demarville. Le opzioni sono numerose a cominciare dall'abbinamento con ananas, scorsa di pompelmo rosa per continuare con cetriolo, sedano, peperone e terminare in bellezza con il té. Tutto naturalmente on the rocks. E quello che sembrava utopia si concretizza: Pinot Noir (45 per cento), Pinot Meunier (40) e Chardonnay (15) danno i meglio di se anche in piena estate.
martedì 5 maggio 2015
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