Narmin Mohammadi is a fashion PR living working and living in London, who is trying to bring a little bitof country living into her city life.
Narmin Mohammadi si occupa di comunicazione nel settore moda, vive a Londra. Da tempo sta cercando di portare un pò di campagna nella sua vita di città
Ho scelto di essere me stessa, non una esperta di ortocoltura.
Quando tornai in Inghilterra dopo un viaggio di sei mesi, in Australia e Nuova Zelanda, riflettei a lungo sul profondo senso di attaccamento alla loro terra da parte dei neozelandesi. Stavo chiacchierando con il marito della mia migliore amica quando lui mi ha confessato di aver acquistato un pezzo di terra. Mi chiese: "Vorresti anche tu partecipare a questa nuova proprietà?". Mi sono subito entusiasmata e dopo venti minuti eravamo sul posto e parlavamo già di strategia. Il terreno era incolto e abbandonato da circa un anno, ma le piante di carciofi che erano sopravvissute all'incuria, mi hanno subito caricata. Adesso, a due anni di distanza, sono pronta a raccontare le mie avventure nel crescere i legumi. Che avventura! Piantiamo, a volte, a caso, così per vedere che cosa succede. Un modo creativo e corretto, secondo me, per imparare. Qualche volta i risultati sono gloriosi: come, per esempio, il girasole gigantesco cresciuto lo scorso anno, che ha meravigliato e stupito tutti i nostri visitatori. Altre volte ho provato delusione, una grande delusione: delle dieci file di lamponi, piantate quest'anno, soltanto una ha prodotto foglie e un solo lampone...
Gli inizi sono sempre sofferti, ma in questo momento sono molto felice di come stanno crescendo le verdure, soprattutto barbabietola e cetrioli. Ho avuto un disastro con la prima semina di barbabietola, quando una brina tardiva, in maggio, ha decimato la piantagione. Ma, la seconda semina, mi ha sorpresa per la rapidità della sua crescita. E quanta gioia ho provato, la settimana scorsa, quando è nato il primo cetriolo. Gioia pura. Ho dovuto resistere e controllarmi per non raccoglierlo. Gli concederò un'altra settimana per vedere quanto cresce prima di cedere alla tentazione di portarlo a casa.
ENGLISH VERSION
I didn’t choose to be an ‘allotmenteer’, it chose me.
I had returned from a six month trip to Australia and New Zealand in March 2008, where I has been struck by the New Zealanders deep connection to their land. I was talking to my best friend’s husband about this when he told me that he’s just taken on a plot of land and wondered if I wanted to have a bit of it to do as I wish. Within 20 minutes we were there talking about the possibilities of what we could do. It had been unattended for a year so it was very overgrown, but the sight of the artichoke plants we had inherited made me so excited I was practically jumping up and down. So, here I am two years down the line writing about my adventures in vegetable growing; and adventures they are. We plant and see what happens neither of us having any experience of growing anything other than a few houseplants. Sometimes the results are glorious, like the giant sunflower from last year which amazed and mesmerised everyone who visited, and sometimes very disappointing – out of the 10 raspberry canes we planted earlier this year, only one has sprouted leaves and produced one raspberry!
Where to start? Well, at the moment I am very excited about how quickly some of the veggies are growing, particularly the beetroots and cucumbers. I had a disaster with the first sowing of beetroot, when a late frost in May decimated the entire bed. But the second sowing has amazed me by its quick growth. And when I saw the first cucumber last week it was a moment of pure joy. It has grown super quickly in the last three days. I had to resist very hard not to pick it; I’m going to give it another week and see how big it gets before I give in to temptation and cut it off!