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mercoledì 16 ottobre 2013

ENGLISH SPARKLING WINE IN MARCIA



La marcia degli English Sparkling Wine procede spedita anche se la strada è ancora lunga. Ammesso che a tutti costi si voglia il confronto con gli champagne e perchè no, con i franciacorta. Proprio l'incontro voluto dal Consorzio e dal suo mentore, Maurizio Zanella, ha posto in evidenza quanto interesse c'è per questa, tutto sommato recente,  produzione di bollicine dall'estremo Nord d'Europa. Chi meglio per raccontare il fenomeno di Tom Stevenson, giornalista, editorialista di The World of Fine Wine e autore della prestigiosa Christie's World Encyclopedia of Champagne & Sparkling Wine. "Siamo dei pionieri, ma non così sprovveduti. Le acidità sono elevatissime e quindi si fa impiego di zucchero in eccesso, questo per creare vini bevibili. L'uso di un basso dosaggio degli zuccheri così da favorire l'invecchiamento è la sfida dei prossimi anni", ha spiegato il giornalista.



Non tema la Champagne. L'Inghilterra continuerà per anni ad essere il primo acquirente delle bolle francesi, ma con il cambio del clima e la passione dei nuovi produttori c'è da credere che le cose cambieranno rapidamente. Il finanziere di origine Eric Heerema ha recentemente venduto la sua Ferrari 250 GTO, ex Stirling Moss, per destinare una parte del ricavato (vedere il post precedente) alla cura delle vigne del Sussex dove produce le cuvée Nyetimber. Le uniche in questo momento degne di affrontare un discorso di qualità. Il Tillington Single Vineyard 2009, 79 per cento di Pinot Noir, sfrutta le caratteristiche di questo vitigno facendo sfoggio di freschezza, mineralità, sentori di frutta gialla. Meno accattivante la Classic Cuvée dove predomina lo Chardonnay (55 %) su Pinot Noir (26 %) e Pinot Meunier (19 %). Non manca il lavoro alla grintosa Cherie Spriggs, enologa canadese, impegnata nel confronto qualità. Gli ettari sono passati da 13 con la gestione di Stuart e Sandy Moss che hanno venduto a Heerema nel 2006, che oggi dispone di 180 ettari di vigna. Alto il prezzo della cuvée Tillington, circa 75 sterline, mentre gli altri English Sparkling Wine degustati oscillano tra 30-35 sterline.








Tra i rosè presentati Ridgeview 2009 Victoria Rosè merita apprezzamenti. Gli enologi Mike e Simon Roberts sono riusciti a plasmare Pinot Meunier (63 per cento) e Pinot Noir (37 per cento) allevati nelle vigne del Sussex (Chalk), creando buona reputazione su questo rosè dal colore rame, equilibrato, ma ancora "filiforme" rispetto alla complessità che si pretende da un vitigno come il Pinot Noir. Un caso in negativo può essere il Camel Valley Rosé, cento per cento Pinot Noir, allevato nelle vigne di Cornovaglia e assemblato dall'enologo Sam Lindo. Complessivamente le bollicine inglesi degustate denunciano scarsa personalità.
  


Il fenomeno English Sparkling Wine si avvale di cifre, come ha sottolineato Tom Stevenson, nessuna lontana parentela con lo scrittore Robert Louis, autore dell'"Isola del tesoro", che danno struttura a questa evoluzione dell'enologia inglese rimasta al palo per secoli. Anche se va considerato, secondo una interessante ricerca dello stesso Stevenson, che sull'isola già nel 43 dopo Cristo esisteva un vigneto che in qualche modo ha favorito lo sviluppo (grazie ai monasteri) della vigna sino al quattordicesimo secolo.


LE CIFRE

Ettari di vigna: 1500 (750 nel 2003)
Varietà vitigni Chardonnay, Pinot noir, Pinot Meunier: 45 per cento
Produzione: 2,6 milioni di bottiglie delle quali 1,6 milioni di sparkling. Di queste ultime 1,2 milioni sono ottenute con varietà di vitigni Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Meunier
Proprietari: 432
Cantine: 128




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