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mercoledì 26 maggio 2010
A PASSION FOR ICE CREAM
CONFIDENTIAL WINE
Ho degustato 1er Cru Expression Brut, Champagne dedicato a Colombine, appunto una delle cinque figlie e composto al 50% da Pinot Meunier, 40% Pinot Noir, 10% Chardonnay. Lo splendido colore oro e la finezza della bollicina vanno a formare una superba corona infinita, il primo approccio al naso è stato di toni minerali, seducente per la sua nota fruttata, l’equilibrio e la sorprendente freschezza finale. Prezzo in carta ristorante: 50 euro”.
martedì 25 maggio 2010
HOME SWEET HOME
domenica 23 maggio 2010
IL VINO DEL VULCANO
Spostandomi in Toscana, cambiando soltanto bicchiere, ho assaggiato i rossi di Villa Petriolo. Il luogo dal quale è partito tutto. La Silvia che aveva questo dubbio amletico, "continuo con la finanza o do retta a mio padre e tento di far funzionare la tenuta di Petriolo a Cerreto Guidi?". Federico è stato un po' brusco quando gli è stato chiesto un parere: "Vendi tutto, compra un ettaro in Borgogna, qui è tutto da rifare". Silvia e suo marito, Roberto Silva, imprenditore, non sono facilmente addomesticabili, perché possiedono l'animosità della passione. L'avventura è partita. I vini sono lodevoli. Segnalo questo Canaiolo in purezza che è prodotto in appena duemilacinquecento bottiglie. Ho degustato, L'Imbrunire, questa l'etichetta, nella versione 2008.
Grande sorpresa per questo vino che non fa lieviti e matura in vasche di cemento e va in bottiglia tra marzo e aprile, successivi alla vendemmia. Note piacevolissime di torbato da whiskey e liquirizia, lasciano un palato assolutamente fresco. Certo sono davanti ai vini di un uomo che era nel team di Angelo Gaja, e li è rimasto per circa quindici anni, allorché si trattò di creare un vino-mito, quale resta il Barolo Sperss. Dai Sorì di Langa, questo autentico e genuino, creatore di vini, di strada ne ha percorsa. Quando ho assaggiato il suo Sangiovese in purezza, etichetta Rosae Mnemosis, anteprima 2008, Silvia non ha evitato l'emozione: "Il mio vino". Un Chianti Docg di grande morbidezza, allevato prima in terreni che possiedono sabbiosità pleoceniche, poi a raccolta avvenuta, in vasche di cemento, niente legno. Colore leggermente mattonato, bella sapidità. L'orgoglio di questa azienda.
mercoledì 19 maggio 2010
RICETTE DI UN PESCIVENDOLO
martedì 18 maggio 2010
EATING ROSES 2
lunedì 17 maggio 2010
RANA PINOCCHIO
CUCINARE CON LE ROSE
sabato 15 maggio 2010
venerdì 14 maggio 2010
HAMPSHIRE: CENA IN BRUGHIERA
C'E UN ASPARAGO NEL BOSCO
Non mancano mai le sorprese quando ceno da Cracco. Alcuni piatti davvero straordinari portano il segno della curiosità professionale del sous chef Matteo Baronetto. Si tratta di questo asparago del Bosco Palli, autoctono, allevato spontaneamente sulle colline del Monferrato casalese, dove vivono piante rare. Un vegetale presente soltanto per un mese, quello del suo sviluppo, tra aprile e maggio, la cui raccolta, essendo la pianta protetta, avviene secondo seri parametri. Cura e meriti di Alberto Magnani e del suo staff, che opera alla Tenuta Torcello, a Casale Monferrato. Più lungo e sottile dell'asparago più conosciuto, il Ruscus aculeatus, questo il nome botanico, in tavola esprime sentori amari, al palato note balsamiche e liquirizia. Il piatto che lo ha esaltato era composto da ostrica cotta al sale, crema di indivia e uovo di quaglia.