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giovedì 16 settembre 2010

STAR E PAILLETTES, RIAPRE IL SAVOY


La mia prima esperienza di lavoro é stata con il Gruppo Savoy all'ufficio stampa, dove ogni giorno era una avventura e dove un giorno ho avuto anche il piacere di pranzare con Pavarotti da sola, senza sapere chi fosse. Un privilegio far parte di una squadra che gestiva i quattro top alberghi di 5 stelle a Londra: The Connaught, The Savoy, Claridges e The Berkeley. L'inquadramento era sicuramente di lusso, ma un lusso understatement, quasi per default, che derivava dal cuore del padrone con suo focus sulla vera arte di vivre bene, un occhio per la casa, un approccio pieno di grazia e un enorme rispetto verso il prossimo che rendeva tutti gli alberghi luoghi magici che attiravano ospiti molto importanti da tutto il mondo. Infatti, dal 1927 Churchill veniva qui ogni settimana per The Other Club, un club politico che ha fondato nel 1911, e dicono che Greta Garbo abbia fatto l'amore cinque volte nel Lancaster Ballroom durante diverse festività. Ma, forse, la festa più stravagante é stata quella di George Kessler nel 1905, quando l'impresario ha trasformato l'ingresso davanti all'albergo in una piccola Venezia, completo di canali e gondole foderate in seta, color rosa, accompagnate da cigni regali. Un cucciolo di elefante bilanciato precariamente su una delle gondole portava una torta di compleanno di oltre 5 metri di altezza, mentre Enrico Caruso canticchiava "O Sole Mio", sotto una luna di carta.

Tre anni fa tutta questa storia é stata messa 'on hold' dai nuovi padroni: il Fairmont Group

ha deciso di rinnovare The Savoy. L'albergo é stato chiuso con un presunto budget: oltre 100 milioni di sterline. In dicembre, dello stesso anno, quasi tutto l'albergo é stato messo all'asta, a Bonhams, per aiutare a sostenere i costi. Il risultato? Una raccolta di oltre 1,857,096 sterline e un pezzo di storia smembrato. L'albergo riaprirà le sue nuove porte 'verde', il 10 ottobre 2010, quando vanterà il primo Maggiordomo ecologico del mondo e una tecnologia che punta sul rispetto dell' ambiente con curiosità come il recupero dell'olio usato nella cucina, che verrà trasformato in biodiesel. Chi ha fame può sempre andare al River Restaurant, curato oggi dal noto chef de cuisine Ryan Murphy mentre, come anticipato qui qualche mese fa, il leggendario Savoy Grill sarà gestito dalla Gordon Ramsey Holdings, con piatti creati dallo chef Stuart Gillies che prenderà ispirazione dai piatti famosi dello chef Escoffier che era un punto di riferimento, al Savoy, dal 1890. Dicono che sono rimasti fedeli agli stili Edoardiano e Art Deco, ma chissà se mai avranno catturato lo stesso spirito generoso e quell'aria familiare che aveva prima questo luogo. Un test potrebbe essere se, il fantasma di Oscar Wilde, che qui incontrava il suo Alfred, tornerà a frequentare i corridoi dell'albergo come ha fatto dal giorno della sua morte, avvenuta il 30 novembre 1900.

DOVE COME QUANDO


The Savoy Hotel
The Strand,
London
WC2R 0EU
Regno Unito
020 7592 160

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