Pinguino di Natale
Disponibili in cioccolato di latte o fondente.
Fatti a mano e presentati in sacchetto con nastro.
£5.50 caduno - alti 12.5 centimetri.
Scadenza: 6 mesi
Da ordinare direttamente on-line.
www.madameoiseau.com
www.costanzaalgranti.it
E' sicuramente l'ultimo di una fila di celebrità nel campo dell'Arte. Il cinese Xu Lei firma l'etichetta di Chateau Mouton Rothschild 2008. Il direttore artistico del Today Art Museum di Beijing, segue in ordine sparso Picasso, Matisse, Dalì, Wharol, Mirò, Kandisky, Bacon, Balthus, Cocteau, Alechinsky che nel corso del tempo hanno impreziosito una bottiglia altrettanto celebre. Una passione del Barone Philippe continuata da sua figlia Philippine con la quale ho avuto modo e piacere di cenare in più di una occasione. Una storia la sua che vale la pena raccontare come ho fatto sul Corriere della sera qualche tempo fa. Di sicuro ricordo la infinita simpatia e classe spontanea di questa nobildonna che ama arte, teatro e vino. Le bottiglie prodotte nel suo Chateau nella zona più vocata del mondo con l'etichetta di Xu Lei, il montone è chiuso in una luna aperta, dal color cobalto, hanno fatto economicamente un balzo in avanti già un anno fa quando circolavano le voci di una possibile opera di un artista orientale: da 1800 a 2200 sterline la cassa. Appena avuta la conferma, e in questi giorni l'uscita, il balzo è stato da salto con l'asta: 6000 sterline la cassa.

Sarei rimasto ore ad ascoltare Franck Pascal, giovane e valoroso produttore di Champagne. Del resto chi fa il mio lavoro ha sempre poco tempo da perdere e francamente di fronte alle bottiglie che il francese mi ha fatto sfilare davanti agli occhi e al naso ci sarebbe voluto qualche ora in più. Tuttavia una cosa l'ho capita: chi crede così tanto nel lavoro che fa non può mancare l'obiettivo. Una regola basilare. Nel cuore della Marna, a Baslieux sous Chatillon, vicino ai paesi di Cuchery, Chatillon sur Marne, Olizy, Reuil e Beval sous Chatillon, ci sono i quattro ettari di vigneto della proprietà. Tutto coltivato a biodinamico, "rigorosamente seguendo i ritmi della luna, l'energia, la naturalezza della vigna, il cuore dei vigneron e la passione di mia moglie Isabelle e la mia", mi ha detto Franck. Insistendo sul rigore della qualità e della selezione. In questi terreni argillosi, con componenti siliciosi e calcare duro, quest'uomo che ha lasciato anni fa la professione di ingegnere meccanico, padre di tre figli, sta giocando tutta la partita sul Pinot Meunier, presente nelle vigne al 67 per cento. La cuvéè Emeric, mi ha davvero attirato per complessità, freschezza, eleganza. Un Extra Brut che ostenta mineralità, note balsamiche, fiori di zagara, una leggera tostatura che non deriva dal solito passaggio in legno. Pascal utilizza botti di ferro rivestite al loro interno di smalto. Da bravo ingegnere ha raggiunto anche un elevato livello tecnico in cantina. Sono poche le bottiglie, appena duemila e di difficile reperibilità, almeno per il momento, sul mercato italiano. Non filtrato, non passato a freddo, l'annata 2003 fa sognare a occhi aperti il produttore. Le uve sono ricavate da vieilles vignes sistemate nel villaggio di Olizy. L'inerbimento al piede delle barbatelle è controllato maniacalmente anche nella successione delle piante spontanee, ortica, camomilla, valeriana. Con Franck lavora Hervé Jestin, enologo e consulente noto per l'appartenenza alla maison Duval-Leroy. La scuderia di questo trentanovenne, coadiuvato dalla moglie, una Billard, famiglia di proprietari terrieri in Champagne, annovera altre etichette come Sagesse, l'ottimo millesimo Quinte-Essence ("l'essenza del terreno", dice Franck), il Rosé Tolérance. Tutta la produzione non supera le 30 mila bottiglie. Questo paladino della nuova concezione di produrre sano, mettendo fuori gioco pesticidi e diserbanti che hanno inquinato uomo e terreno, si è superato presentandomi la Cuvée Prestige. Dove sono rappresentate le tre forze dello Champagne, per un terzo ciascuna: Chardonnay, Pinot Noir e Meunier. Finezza, eleganza, una bella complessità, dovuta a una doppia vendemmia, la prima all'inizio di settembre 2003, la seconda a ottobre, grazie a una incredibile dolcezza dei frutti. "Sono alla ricerca di stile e durata per queste bollicine", dice il convinto produttore. Il risultato è eccellente.
DOVE COME QUANDO


26.000 piante
Ingredienti
L'architetto milanese Lucio Micheletti fa la sua parte in difesa dell'ecosistema disegnando prima e presentando a fine mese, le bacchette della collezione Branch per Broggi. Alla ricerca di un punto di incontro tra "la filosofia orientale e il dinamismo occidentale". Così da favorire la dismissione di un prodotto molto usato nel mondo, le bacchette di bamboo, usa e getta, sostituendole in materiale duraturo. Per la circostanza è stato coinvolto lo chef piemontese Marco Sacco, che dopo la felice esperienza del Piccolo lago, a Mergozzo, all'inizio di quest'anno ha aperto il River Club Restaurant a Beijing. Chi dunque meglio di Marco per spiegare e compredere l'uso di una posata o un paio di bacchette a tavola.
Micheletti Partners
Piccolo lago