Perché i vini del Sud dovrebbero stare peggio di quelli del Nord? La loro salute è nella sostanza quella dei vini dell’intera Penisola. Poca soddisfazione nella vendita, pagamenti dilazionati nel tempo, fatica a uscire dalla crisi, comunicazione poco efficace, una cultura farraginosa nello sviluppo e nella crescita: ecco il quadro che è emerso, una sorta di quaderno del dolore. Anche se debbo confessare che mi sono divertito ad ascoltare perché i vitivinicoltori del Meridione, in particolare quelli siciliani, hanno dato prova di carattere parlando tra loro per circa sei ore, con una pausa di una, e mettendo in campo un passione che è di pochi e poche volte ho registrato. Il forum voluto dai giornalisti del giornale online Cronache di Gusto, a Palermo, al castello di Utveggio, ha aperto un concreto spiraglio sulla volontà di mettersi in gioco. Un segnale positivo. Meglio il Nero d’Avola o il Nerello Mascalese, nuovo principe dell’Etna? Meglio un vino costruito di uno più semplice, godibile in tempi brevi rispetto all’attesa di anni necessari a un millesimo o una riserva? La risposta non c’è stata nelle forme attese, cioè con una soluzione ai vari aspetti posti durante il dibattito. Sicuramente arriverà nel tempo se questa determinazione non verrà meno. “Che il vino sia allegria”, ha concluso il conduttore e direttore di Cronache di Gusto, Fabrizio Carrera.
Nessun commento:
Posta un commento